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Theintercept. Di Arthur Neslen. “Non sono una che dice ‘la storia li giudicherà’: dovranno essere giudicati prima di allora”, ha dichiarato Francesca Albanese in un’intervista esclusiva. Mentre la Corte Internazionale di Giustizia compie i prossimi passi nelle indagini e nel perseguimento dei Crimini di Guerra nella guerra israeliana contro Gaza, la massima esperta di Palestina alle Nazioni Unite spinge per una maggiore responsabilità internazionale.
In un’ampia intervista esclusiva la Relatrice Speciale delle Nazioni Unite per i Territori Palestinesi Occupati Francesca Albanese ha chiesto che i massimi funzionari dell’Unione Europea, tra cui la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, siano accusati di Complicità in Crimini di Guerra per il loro sostegno a Israele durante i 18 mesi di attacco a Gaza.
“Il fatto che le due figure più importanti dell’Unione Europea continuino a mantenere i rapporti con Israele come al solito è oltremodo deplorevole”, ha affermato Francesca Albanese. “Non sono una che dice ‘La storia li giudicherà’: dovranno essere giudicati prima di allora. E dovranno capire che l’immunità non può essere sinonimo di impunità”.
Israele ha ucciso più di 50.000 persone e distrutto quasi tutte le infrastrutture civili di Gaza dall’attacco di Hamas nell’ottobre 2023. La maggior parte delle vittime erano civili, tra cui decine di migliaia di donne e bambini.
L’obiettivo iniziale di Israele di liberare gli ostaggi presi da Hamas si è trasformato in una visione, sostenuta dagli Stati Uniti, di epurazione etnica dei palestinesi di Gaza. A tal fine, l’esercito israeliano ha intensificato gli attacchi letali, insieme a un embargo assoluto su cibo, acqua, elettricità e aiuti.
“È impossibile non vedere in questo un intento di Sterminio”, ha scritto l’ex capo degli Affari Esteri dell’Unione Europea, Josep Borrell, alla fine del mese scorso.
Un esposto contro Ursula von der Leyen, la Presidente della Commissione Europea, è stato depositato presso la Corte Penale Internazionale lo scorso maggio per Complicità in Crimini di Guerra e Crimini contro l’Umanità a Gaza.
Dal suo insediamento a dicembre, il nuovo capo degli Affari Esteri dell’Unione Europea, Kaja Kallas, ha attribuito ad Hamas la responsabilità della decisione israeliana di porre fine al cessate il fuoco a marzo, ha continuato a mantenere normali relazioni diplomatiche e ha promesso di “essere solidale con Israele”.
“La Convenzione sul Genocidio del 1948 invita i firmatari non solo a punire, ma anche a prevenire il Genocidio”, ha affermato Mouin Rabbani, analista del Medio Oriente e ricercatore non residente presso il Centro per i Conflitti e gli Studi Umanitari. “Qui abbiamo due alti funzionari dell’Unione Europea che non solo si rifiutano di intraprendere azioni anche simboliche per prevenire il Genocidio, ma lo normalizzano e lo sostengono attivamente, nella piena consapevolezza che il loro sostegno consente i Crimini a cui si oppongono formalmente”.
“Quindi, ovviamente, i punti e le osservazioni del Relatore Speciale Albanese sono esatti e del tutto corretti”.
Un portavoce della Commissione Europea, l’organo esecutivo dell’Unione Europea, ha insistito sul fatto che l’Unione fosse ancora vincolata al Diritto Internazionale, sostenendo che le relazioni commerciali e diplomatiche degli europei con Israele consentissero ai funzionari di esprimere le loro “posizioni e preoccupazioni”.
La portavoce, Gioia Franchellucci, ha dichiarato: “L’accordo di associazione con Israele è la base giuridica del nostro dialogo in corso con le autorità israeliane e fornisce meccanismi per discutere le questioni e far valere il nostro punto di vista”.
Alla fine dello scorso anno, The Intercept ha rivelato che un rapporto interno di un alto funzionario dell’Unione Europea per i diritti umani chiedeva ai Paesi europei di sospendere tutte le relazioni politiche e il commercio di armi con Israele a causa di prove di Crimini di Guerra.
Oltre a chiedere conto ai leader dell’Unione Europea, la Relatrice Speciale ha affermato di stare lavorando a un rapporto che smaschererà banche, fondi pensione, aziende tecnologiche e università per Complicità nella Distruzione di Gaza.
“Tutti coloro che sono implicati e coinvolti nell’Occupazione illegale, fornendole supporto, stanno favorendo e agevolando violazioni del Diritto Internazionale e dei diritti umani, e alcune di queste costituiscono reati”, ha affermato. “Ci può essere responsabilità individuale per coloro che hanno favorito o permesso tali Crimini”.
Nonostante la Corte Penale Internazionale abbia emesso mandati di cattura per dirigenti israeliani, tra cui il Primo Ministro Benjamin Netanyahu, William Schabas, professore di Diritto Internazionale all’Università Middlesex ed esperto di Genocidio, ha affermato che perseguire un’alta figura dell’Unione Europea romperebbe con i precedenti.
“È chiaro che c’è un caso”, ha affermato. Non tutti i sostenitori di Israele nel mondo sarebbero “Complici”, ma lei è a capo di un’organizzazione intergovernativa molto importante e sta incoraggiando Israele. Credo però che sia irragionevole aspettarsi che il procuratore della Corte Penale Internazionale se ne occupi, perché ha emesso solo un paio di mandati di arresto per identificare persone nel governo israeliano e non ha mostrato alcun interesse ad andare oltre.
Schabas ha aggiunto: “Ursula Von der Leyen sta chiaramente riflettendo una posizione assunta da molti governi dell’Unione Europea, che è quella di un sostegno incondizionato a Israele, e lo sta facendo in barba alle informazioni pubbliche che suggeriscono che Israele sta commettendo Crimini terribili a Gaza e in Cisgiordania.
Le ultime richieste di responsabilità legale giungono mentre prosegue l’udienza pubblica della Corte Internazionale di Giustizia sugli obblighi di Israele di consentire agli aiuti umanitari, e alle agenzie umanitarie, l’accesso ai Territori Palestinesi Occupati.
La Corte ha precedentemente stabilito che le azioni di Israele a Gaza potrebbero plausibilmente costituire un Genocidio e ha ordinato a Israele di consentire l’ingresso di ulteriori aiuti.
La questione ha scatenato sconvolgimenti politici globali e, pur minimizzando, Francesca Albanese ha affermato che lei e la sua famiglia hanno ricevuto minacce di morte dalla pubblicazione del suo rapporto “Anatomia di un Genocidio” nel marzo 2024.
“La mia sicurezza è diventata meno certa da quando ho presentato il mio rapporto “Anatomia di un Genocidio””, ha detto Francesca Albanese. “Ho ricevuto telefonate nel cuore della notte che minacciavano me, i miei familiari, i miei figli. Certo, non posso dire di essere al sicuro al 100%. Certo, sto prendendo precauzioni. Certo, dove vivo sono protetta, non si sa mai!, ma allo stesso tempo, non mi lascerò intimidire da queste tecniche mafiose”.
“Vengo da un posto che mi ha insegnato che la mafia uccide con il silenzio”, ha detto. “Uccide quando la gente non reagisce. Ecco perché sono così motivata in quello che faccio. Continuerò a parlare finché non avrò più aria nei polmoni”.
Arthur Neslen è un giornalista indipendente residente a Bruxelles, i cui articoli sono apparsi su The Guardian, Reuters, Politico, Al Jazeera e la BBC. È autore di due libri sull’identità ebraico-israeliana e palestinese: “Occupied Minds: A Journey Through the Israeli Psyche” (Menti Occupate: Un Viaggio Attraverso la Psiche Israeliana) e “In Your Eyes a Sandstorm: Ways of Being Palestinian” (Nei Tuoi Occhi Una Tempesta di Sabbia: Modi di Essere Palestinese).
Traduzione: La Zona Grigia