
Tel Aviv – Al-Mayadeen. Le difese aeree israeliane hanno dimostrato “assoluta cecità, arroganza e sottovalutazione del nemico” dopo l’operazione del 7 ottobre, condotta dalla Resistenza palestinese, ha dichiarato Ron Ben-Yishai, analista militare di Yedioth Ahronoth.
In un recente articolo, Ben-Yishai ha citato un’indagine che ha rivelato che il ministero della Sicurezza israeliano a Kirya non ha riconosciuto la provenienza dell’attacco, credendo piuttosto che “Israele” stesse vivendo un’operazione su più fronti. Pertanto, la maggior parte degli aerei da guerra è stata inviata nel nord occupato per proteggere i siti sensibili.
Il sud occupato, invece, è stato esposto dopo che i funzionari della sicurezza non hanno valutato la situazione, dando così istruzioni agli aerei da guerra di non attaccare colonie e siti, ha aggiunto.
Inoltre, l’indagine, che comprende oltre mille pagine di risultati, ha indicato che le difese aeree “erano alla massima efficienza durante i primi minuti dell’attacco”.
Secondo Ben-Yishai, la precedente disputa politica, in cui sono stati coinvolti i piloti di riserva, non ha influito sull’attività dell’Aeronautica. “Il fallimento ha avuto origine da un altro punto”, ha dichiarato.
“Il fallimento principale che ha impedito all’Aeronautica di dispiegare appieno le sue capacità nelle prime ore dell’attacco è stata la valutazione errata della minaccia da parte della Direzione dell’Intelligence Militare (Aman) e dell’agenzia di sicurezza interna [Shin Bet], così come la preparazione inadeguata dell’Aeronautica per lo stato di allerta richiesto”, secondo Ben-Yishai.
Questo errore di calcolo, ha aggiunto, è stato “la radice del fallimento generale a livello politico, all’interno dell’esercito e in tutto l’establishment della sicurezza in Israele”. Questi fallimenti, come riportato da Yedioth Ahronoth, riflettono “l’arroganza, l’eccessiva fiducia e la sottovalutazione del nemico, insieme a un’inutile ossessione per la politica interna”.
L’indagine “scabrosa” di Israele.
Alla luce di ciò, l’analista militare del giornale ha descritto l’indagine dell’Aeronautica militare sull’operazione del 7 ottobre come “un documento scandaloso”, notando che solleva molte lezioni costose per il futuro.
A proposito di queste lezioni, l’analista militare israeliano ha affermato che “devono essere stabiliti nuovi protocolli di allerta, ai piloti deve essere data maggiore libertà operativa, le scorte dei sistemi di difesa missilistica Iron Dome e Arrow devono essere raddoppiate e devono essere acquistati diversi aerei leggeri dotati di mitragliatrici”.
Ben-Yishai ha aggiunto che l’Aeronautica Militare sta già lavorando per espandere l’impiego dei suoi aerei nelle operazioni di protezione delle frontiere a seguito dei risultati dell’indagine, chiarendo che queste misure richiederanno manodopera aggiuntiva, un budget più ampio e risorse estese, tutte cose che hanno un costo finanziario elevato.
Per quanto riguarda i restanti dettagli, essi saranno delineati nell’indagine dell’esercito israeliano, che sarà pubblicata nelle prossime settimane, e nel rapporto di una commissione d’inchiesta ufficiale, “se mai ne verrà istituita una”, ha osservato Ben-Yishai.
Questo avviene mentre la leadership israeliana si rifiuta di avviare un’inchiesta sugli eventi del 7 ottobre, nonostante le crescenti pressioni dei leader dell’opposizione, delle famiglie dei prigionieri e degli osservatori internazionali. La riunione di gabinetto di domenica, convocata in risposta a un mandato della Corte Suprema, si è conclusa senza alcun provvedimento, alimentando le accuse che il primo ministro Benjamin Netanyahu stia ostacolando gli sforzi per indagare sui fallimenti del suo governo.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.