La provocazione dei coloni a Silwan.

 

Gerusalemme. Il membro del Consiglio rivoluzionario di Fatah Dimitri Diliani ha criticato la decisione del governo israeliano di concedere ai “coloni israeliani di estrema destra” il permesso di radunarsi a Silwan, definendola una provocazione resa tanto più sfrontata dal fatto che le autorità Usa si trovano attualmente nella regione.

 

È di ieri la notizia, rivelata dal responsabile di Fatah per gli Affari di Gerusalemme Hatem Abd al-Qader, che il governo israeliano ha dato il via libera alla manifestazione dei coloni: una “provocazione di stato, volta a creare un'instabilità che mini la visita dell'inviato Usa in Medio Oriente George Mitchell in Israele e Palestina”, secondo Diliani.

 

Il politico palestinese ha anche accusato il governo israeliano di essere “contro la pace”, una posizione resa più che evidente dalle recenti affermazioni di personaggi come il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman.

 

È chiaro, ha affermato Diliani, che “Israele non aderirà alla legge internazionale, e proseguirà a costruire colonie [nei] Territori palestinesi occupati, inclusa Gerusalemme est”.

 

Si è quindi dichiarato preoccupato che il raduno destabilizzi ulteriormente il clima di Gerusalemme e fornisca al comune il pretesto per aggiungere centinaia di uomini della polizia e di soldati nelle aree palestinesi, una mossa che accrescerebbe a sua volta le provocazioni.

 

Diliani ha tuttavia ribadito “l'impegno dei palestinesi ad affrontare, attraverso la resistenza non-violenta, le minacce poste dall'occupazione militare israeliana di Gerusalemme est alla loro esistenza”.

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