
Gaza – Al-Mayadeen. Le Brigate al-Qassam, l’ala militare di Hamas, hanno diffuso un filmato che documenta una complessa imboscata condotta dai suoi combattenti della Resistenza contro le forze di occupazione israeliane ad est della città di Rafah, nella Striscia di Gaza meridionale, nell’ambito delle operazioni “Porte dell’Inferno”.
Il video, pubblicato mercoledì, documenta il momento in cui l’imboscata è stata eseguita nel quartiere di al-Tannur, a est di Rafah.
Il filmato mostra l’uso di varie tattiche di combattimento, tra cui ordigni esplosivi improvvisati (IED), proiettili anticarro e fuoco ravvicinato con mitragliatrici, che hanno causato vittime israeliane, sia morti che feriti.
Le operazioni hanno causato perdite dirette.
L’imboscata ha coinvolto due operazioni simultanee condotte l’8 maggio.
La prima ha preso di mira un’unità di genieri israeliana di 12 soldati che si era riparata all’interno di un’abitazione per effettuare un’operazione di demolizione con proiettili antiuomo e anticarro.
Il secondo ha preso di mira una forza di fanteria di sette soldati con un potente ordigno esplosivo nei pressi della moschea di Omar Ibn Abdul Aziz, nel quartiere di al-Tannur.
Al-Qassam ha confermato che le operazioni hanno causato perdite dirette, aggiungendo che i suoi combattenti della Resistenza hanno osservato i resti smembrati di diversi soldati israeliani.
L’esercito israeliano conferma l’uccisione di due sergenti a Rafah.
L’esercito israeliano ha ammesso l’uccisione di un sergente del 605° Battaglione di Genio della Brigata Barak (188) e di un altro sergente della Brigata Golan negli agguati di al-Qassam a Rafah.
I media israeliani hanno descritto martedì come uno dei giorni più difficili per le forze israeliane a Gaza.
Le Brigate Al-Quds pubblicano filmati di lanci di razzi.
In un contesto correlato, i media militari delle Brigate al-Quds, braccio armato del movimento del Jihad Islamico Palestinese (PIJ), hanno pubblicato martedì sera un filmato che mostra i combattenti della Resistenza lanciare razzi contro le zone occupate di Isdud, Askalan, Sderot e le colonie israeliane nella Striscia di Gaza, in risposta ai massacri commessi dall’occupazione israeliana contro il popolo palestinese.
Queste operazioni si svolgono nel contesto di una continua escalation nel sud di Gaza, dove le fazioni della Resistenza palestinese mirano a ostacolare l’incursione terrestre israeliana e a infliggere il massimo delle perdite alle forze d’invasione.
Questo avviene mentre l’esercito di occupazione israeliano continua la sua guerra genocida contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza assediata, dopo aver rinnegato il cessate il fuoco che aveva portato a due mesi di relativa calma.
Il bilancio delle vittime a Gaza si avvicina a 53 mila.
Il ministero della Salute di Gaza ha annunciato mercoledì mattina che il bilancio delle vittime della guerra israeliana in corso a Gaza dal 7 ottobre 2023 si è avvicinato a 53 mila, con oltre 119.800 feriti. Solo dal 18 marzo, oltre 2.799 palestinesi sono stati uccisi e più di 7.805 sono rimasti feriti.
Centinaia di corpi rimangono sotto le macerie e nelle strade, irraggiungibili a causa dei continui attacchi israeliani e dei detriti che bloccano l’accesso.
Le squadre di ambulanze e della Protezione Civile affrontano enormi difficoltà nel rispondere, poiché anche loro sono prese di mira in quello che i funzionari descrivono come uno sforzo sistematico per paralizzare le operazioni di soccorso.