La scelta amara e difficile, ma necessaria

Di Mohammad Hannoun-API. La scelta amara e difficile, ma necessaria
Quando il prigioniero palestinese intende annunciare il progetto di resistenza e rifiuto delle misure di occupazione fascista come la detenzione amministrativa o qualsiasi altra misura repressiva, rende noto, dopo lunghe consultazioni, l’inizio della battaglia, che di solito dura per giorni o mesi, con rischi calcolati fin dall’inizio. La parola d’ordine è vittoria o martirio, ed entrambi sono una vittoria, alla fine.
L’occupazione di solito ricorre a metodi malvagi, insidiosi, per sventare lo sciopero, mentre d’altra parte, la sfida più grande è la vittoria e il raggiungimento degli obiettivi.
Perché questa vittoria sia raggiunta, è necessario:

  1. La forte determinazione e la fiducia nella vittoria di Dio sono spesso il guadagno del prigioniero
  2. Solidarietà dei compagni di prigionia per galvanizzare il prigioniero in sciopero della fame
  3. Solidarietà fuori dal carcere, popolare e poi istituzionale
  4. La globalizzazione della questione del detenuto e l’attivazione della solidarietà internazionale, popolare e istituzionale
  5. Attivare il ruolo dei sindacati, soprattutto perché la maggior parte dei detenuti e delle detenute appartiene a sindacati diversi

Per questo ritengo che sia doveroso per tutti noi un impegno serio per sensibilizzare il mondo dei diritti umani, per sostenere il prigioniero nella sua legittima battaglia affinché vengano rispettate tutte le sue richieste e vengano applicate e rispettate le convenzioni dei diritti umani sanciti dalle istituzioni internazionali.