Per la seconda volta, una famiglia palestinese si vede demolire la casa da Israele a Gerusalemme Est

8e89d51c-1ebe-432b-bb94-b50e52bdf2b7Gerusalemme-Ma’an. Le forze israeliane hanno demolito la casa di una famiglia palestinese nel quartiere di Shufat, nella  Gerusalemme Est occupata, nella prima mattina di mercoledì, facendo sì che la casa della famiglia al-Hawarin fosse distrutta per la seconda volta in 15 anni.

“L’occupazione sta rubando i nostri sogni, impedendoci di vivere al sicuro nelle nostre case”, ha detto Nadia al-Hawarin a Ma’an mentre guardava le rovine della sua casa.

Al-Hawarin ha aggiunto che le forze israeliane avevano demolito anche la casa della sua famiglia nel quartiere di Beit Hanina, nel 2001, col pretesto che era stata costruita senza la licenza della municipalità  israeliana.

“Oggi, hanno demolito la nostra casa a Shufat per una strada che serve ai coloni”, ha spiegato. “L’occupazione ha demolito la nostra casa per servire i coloni, senza prestare attenzione al fatto che otto membri di questa famiglia rimarranno senza dimora”.

Al-Hawarin ha detto che le forze israeliane hanno demolito una casa appartenente alla famiglia al-Rishiq nella stessa zona, nel mese di gennaio, trasferendo decine di persone per costruire una strada di cui beneficeranno i coloni israeliani della zona.

Il marito di Al-Hawarin, Rajih al-Hawarin, ha dichiarato in un’ intervista video con Ma’an che un gran numero di truppe israeliane ha preso d’assalto la casa all’alba e ha iniziato a demolire l’edificio.

Ha detto che la casa era stata costruita nel 2001 in seguito alla demolizione della casa di famiglia a Beit Hanina.

Rajih al-Hawarin ha affermato che prima di cominciare a costruire a Shufat aveva presentato domanda di licenza edilizia e aveva ottenuto l’approvazione iniziale.

“Poi fui colto di sorpresa, nel 2002, quando la licenza fu sospesa col pretesto che l’area era stata scelta per costruire una nuova strada di collegamento con gli insediamenti illegali di Ramat Shlomo e Pisgat Zeev”.

Rajih al-Hawarin ha aggiunto che la municipalità di Gerusalemme gli consegnò un primo ordine di demolizione nel 2012, e che lui presentò diversi appelli, senza risultato.

Gerusalemme Est venne occupata da Israele alla Cisgiordania nel 1967 durante la Guerra dei Sei giorni, e da allora, il governo israeliano ha intrapreso una politica di “ebraicizzazione” in tutta la città, costruendo insediamenti ebraici e demolendo le case palestinesi.

Più di 500.000 coloni israeliani vivono negli insediamenti illegali in Cisgiordania e a Gerusalemme Est, in violazione del diritto internazionale.

Uno studio condotto dal Dipartimento Questioni dei  Negoziati dell’OLP ha registrato più di 3.000 strutture palestinesi demolite a Gerusalemme Est dal 1967.

Secondo il gruppo per i diritti Associazione per i Diritti Civili in Israele (ACRI), il governo israeliano rilascia permessi di costruzione in linea con la politica discriminatoria di stato per aumentare la popolazione ebraica, trascurando i Palestinesi locali.

Solo il 14 per cento della terra di Gerusalemme Est è suddivisa in zone per l’edilizia residenziale palestinese, mentre un terzo della terra palestinese è stata confiscata dal 1967 per costruire insediamenti illegali per soli ebrei, ha sottolineato l’ ACRI.

Nel mese di gennaio, il procuratore generale israeliano Yehuda Weinstein ha approvato le raccomandazioni per il “rispetto dei regolamenti” nella Gerusalemme Est occupata, che il quotidiano israeliano Haaretz  ha descritto con tutta probabilità trattarsi della priorità alle demolizioni delle case palestinesi.

Il quotidiano ha riferito che le nuove raccomandazioni potrebbero accelerare la demolizione di circa 50.000 case nelle comunità palestinesi in Israele e a Gerusalemme.

Traduzione di Edy Meroli