La situazione nelle carceri israeliane rischia un’imminente esplosione

Al-Khalil (Hebron) – InfoPal. Fonti palestinesi hanno lanciato l’allarme sulla situazione esplosiva nelle carceri israeliane, causata dalle pressioni esercitate sui detenuti palestinesi dalle autorità dell’amministrazione carceraria dello Stato ebraico.

Le fonti hanno riferito che il movimento dei detenuti palestinesi sta tenendo delle consultazioni interne per decidere le azioni da intraprendere contro l’amministrazione carceraria israeliana, che ignora le esigenze dei prigionieri in sciopero della fame – in particolare, Ayman al-Sharawna e Samer al-‘Issawi. I due sono entrati in una fase altamente critica a causa del continuo peggioramento della loro salute. Oltre al protrarsi delle politiche “criminali e arbitrarie” nei confronti dei detenuti, come l’ultima escalation di assalti e aggressioni contro di loro. 

In un comunicato diramato sabato 8 dicembre, il Centro Studi dei prigionieri palestinesi ha reso noto che nel corso delle ultime due settimane, i prigionieri palestinesi hanno proclamato due volte lo sciopero della fame per una giornata intera. Tale mossa di avvertimento non ha trovato alcun seguito presso l’amministrazione penitenziaria israeliana, incurante della vita dei prigionieri in sciopero della fame. Ciò ha spinto il movimento dei detenuti ad accelerare l’attuazione di misure di protesta più intense, il che “fa presagire uno scenario critico nel prossimo periodo”. 

Il comunicato ha anche evidenziato che nell’ultima settimana l’occupazione ha intensificato le violazioni contro i detenuti, effettuando una serie di incursioni nelle celle, percuotendo alcuni di essi e causando dei feriti. Tra questi figurano il leader Jamal al-Hur, nel carcere di Nafha, e l’anziano Jamal Abu al-Haija nella prigione di Beersheba (Bir as-Saba’).