La storia del villaggio di Khirbet Qasa.

C’era una volta il villaggio di Khirbet Qasa, a ovest di Hebron, un http://palestinanews.blogspot.com/2007/11/il-muro-e-la-pulizia-
etnica-di-israele.html

__._,_.___ povero villaggio abitato da 275 Palestinesi – uomini, donne e bambini – che conducevano una vita stentata ma dignitosa, vivendo in tende e in grotte naturali e traendo il proprio sostentamento dall’allevamento di pecore e capre.
Questo piccolo villaggio era stato costruito negli anni ’50, e molti degli abitanti, a loro volta, erano profughi provenienti dal villaggio di Beit Jibrin.

Ora questo villaggio non esiste più, gli Israeliani lo hanno completamente distrutto sostenendo, more solito, che i suoi abitanti si erano insediati senza permesso.

La sfortuna dei Palestinesi di Khirbet Qasa, in realtà, è stata che gli ideatori del muro di "sicurezza" israeliano hanno pensato bene di progettarne il percorso in maniera tale da lasciarli tra la green line e la barriera stessa, separandoli dal resto della West Bank, dai loro campi, dalle infrastrutture necessarie al normale vivere quotidiano.

Il 29 ottobre i soldati israeliani, dopo aver lasciato gli ordini di
demolizione – qualche giorno prima – sotto alcune pietre all’ingresso
del villaggio (neanche a mano glieli hanno consegnati, questi bravi
ragazzi!), si sono presentati con il consueto accompagnamento di
veicoli armati e di bulldozer, distruggendo completamente il
villaggio e devastando le tende e le grotte, senza neanche dare il
tempo ai Palestinesi di recuperare le loro povere cose.
.
Uno degli abitanti del villaggio, inoltre, è stato selvaggiamente
picchiato dai valorosi soldatini di Tsahal, sol perché aveva tentato
di proteggere il suo gregge, rinchiuso in una delle grotte; soltanto
l’intervento di un ufficiale gli ha poi permesso di evacuare il suo
bestiame.

Alla fine, un camion israeliano ha trasportato i contenitori d’acqua
e le masserizie dei Palestinesi al di là della barriera, mentre del
villaggio di Khirbet Qasa non è rimasto più nulla, con gran parte dei
beni dei suoi abitanti distrutti e sepolti sotto le macerie.

In un video su YouTube, l’anziano palestinese che racconta la
distruzione e la rovina del suo villaggio si interroga
affranto: "come vivremo? dove andremo ad abitare?".

Attualmente, quasi il 12% della Cisgiordania si trova al di là del
muro di "sicurezza", oppure completamente o parzialmente circondato
dal suo percorso, in maniera tale da incidere più o meno pesantemente
sulla vita, sul lavoro, sulla salute di ben 497.000 Palestinesi;
tutto questo, allo scopo di favorire la "sicurezza" e il benessere di
circa 438.000 coloni illegalmente insediati in territorio palestinese.

Già, ma a chi interessa tutto questo? A chi interessa la sorte dei
275 Palestinesi di Khirbet Qasa, rimasti senza casa e senza futuro?

La pulizia etnica messa in atto da Israele, purtroppo, non risulta
all’ordine del giorno dei lavori di Annapolis.

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