La storia di Nidal, fotografo ferito a un occhio, a cui Israele impedisce l’accesso in ospedale

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Gerusalemme-Afp/Ma’an. Israele ha impedito a un fotografo palestinese, colpito a un occhio dalle forze di occupazione, di entrare a Gerusalemme Est per ricevere cure specialistiche. E’ quanto ha dichiarato a AFP il fotografo, mercoledì.

Nidal Shtayyeh, che lavora per l’agenzia cinese Xinhua, fu ferito mentre copriva una piccola manifestazione al check-point di Huwarra, vicino a Nablus, in Cisgiordania, il 16 maggio. Shtayyeh venne colpito alla faccia da un proiettile di metallo rivestito di gomma che gli entrò nell’occhio, causandogli gravi danni.

“La marcia era pacifica e non furono lanciate pietre, e nessun fotografo stava facendo foto”, ha dichiarato, accusando i soldati di aver lanciato bombe acustiche contro i fotografi senza essere provocati.

“Sollevai la mia macchina fotografica verso il mio occhio destro, per fare una foto, ma un soldato mi sparò all’occhio sinistro con il suo fucile e il proiettile penetrò nella mia maschera antigas fin dentro l’occhio”.

Anche una camerawoman italiana venne ferita durante la manifestazione, organizzata per commemorare i 67 anni di “Nakba” o catastrofe, la creazione di Israele, che sradicò circa 760 mila Palestinesi dalle proprie case e dalla propria terra.

Shtayyeh venne portato all’ospedale Rafidiya di Nablus per le cure immediate, ma i medici richiesero l’intervento di uno specialista all’ospedale oftalmico St John, a Gerusalemme Est occupata. Shtayyeh richiese il permesso alle autorità di occupazione per entrare e farsi curare, ma da allora gli sono sempre state negate. Anche i tentativi attraverso la Croce Rossa e tramite un avvocato israeliano sono stati vani.

L’avvocato di Shtayyeh, Itai Matt, ha dichiarato a AFP che il suo cliente è stato informato che lo Shin Bet, i servizi di intelligence interni, impediscono il suo ingresso a Gerusalemme. Secondo Matt, i servizi di sicurezza israeliani “regolarmente impediscono l’accesso a chiunque sia stato ferito dall’esercito. Impediscono l’entrata a bambini feriti che necessitano di cure a Gerusalemme, perché sono preoccupati che qualcuno dei feriti cerchi di vendicarsi dopo le cure mediche”.

Shtayyeh è uno dei circa 1000 Palestinesi feriti dalle forze israeliane dall’inizio del 2015, secondo i dati forniti dall’Ufficio per il coordinamento degli Affari umanitari delle Nazioni Unite.

I tribunali israeliani raramente perseguono le forze israeliane che feriscono o uccidono Palestinesi

Gerusalemme è stata annessa a Israele con un atto illegale e unilaterale, non riconosciuto dal diritto internazionale.

(Foto di repertorio)