La strategia israeliana anti-bambino è responsabile, da gennaio, della morte di 11 minorenni palestinesi

Ramallah-Wafa. Di Khaled Tayeh. E’ passato solo un mese e mezzo dall’inizio del nuovo anno. Tuttavia, il regime israeliano ha commesso più crimini contro il popolo palestinese nei Territori occupati che in qualsiasi altro momento negli ultimi anni del conflitto israelo-palestinese.

Il nuovo anno è stato finora doloroso per i Palestinesi, secondo i rapporti ufficiali e le statistiche documentate dai ministeri e dalle organizzazioni sulle violazioni israeliane contro i popoli palestinesi, in particolare i bambini.

Nel suo rapporto annuale sull’aggressione israeliana contro i Palestinesi nel 2022, il ministero della Salute palestinese ha affermato che l’esercito e i coloni israeliani hanno sparato e ucciso 224 Palestinesi, tra cui 53 bambini sotto i 18 anni e 17 donne, e che il numero di persone uccise in Cisgiordania  compresa Gerusalemme Est è stato di 171, e nella Striscia di Gaza, 53, uccisi durante l’aggressione di Israele contro l’enclave assediata, tra il 5 e il 7 agosto.

Il Ministero ha affermato nel suo rapporto che otto morti avevano meno di 10 anni, 45 tra gli 11 e i 17 anni, 108 tra i 18 e i 29 anni, 27 tra i 30 e i 39 anni, 19 tra i 40 e i 49 anni, 11 tra i 50 e i 59 anni, e cinque oltre 60, con il risultato di rendere il 2022 l’anno più mortale per i Palestinesi in Cisgiordania e Gerusalemme negli ultimi anni.

Le atrocità di Israele contro i bambini e i minori palestinesi sono qualcosa che i Palestinesi conoscono, poiché lo stato occupante ha perpetuato orribili violazioni contro di loro dall’inizio dell’occupazione, nel 1967.

Secondo un rapporto della Commissione per le questioni dei prigionieri e degli ex prigionieri, dal 1967, Israele ha incarcerato più di 50.000 bambini.

La Commissione, nel suo rapporto pubblicato in occasione della Giornata Internazionale dell’Infanzia, ha sottolineato che circa 160 minorenni sono ancora detenuti dalle autorità di occupazione israeliana: tre ragazze sono rinchiuse nella prigione israeliana di Damon – Jannat Zaidat, 16 anni, Nufoud Hammad, 16 anni, e Zamzam Al-Qawasmeh, 17 anni.

Inoltre, la Commissione ha affermato che, sempre nel 2022, più di 600 minorenni palestinesi sono stati tenuti dai tribunali israeliani agli arresti domiciliari, rilevando che le autorità di occupazione israeliana ricorrono agli arresti domiciliari, imposti soprattutto a bambini e giovani nella Gerusalemme est occupata, come forma di punizione.

Più tragicamente, secondo i rapporti del ministero della Salute palestinese, il numero di Palestinesi uccisi dalle forze israeliane dall’inizio del 2023 è salito a 48, compresi nove bambini e una donna anziana.

Il 2 gennaio, le forze israeliane hanno ucciso Fouad Mahmoud Abed, 18 anni, dopo che era stato colpito al ventre e alla coscia durante un raid militare nella città di Kufr Dan, a ovest di Jenin.

Il giorno dopo, Adam Ayyad, 15 anni, è stato colpito da un proiettile al petto durante un raid militare nel campo profughi di al-Dheisheh, a sud di Betlemme e portato all’ospedale di Beit Jala, dove è stato dichiarato morto.

Il 5 gennaio, un’ingente unità delle forze israeliane ha fatto irruzione nella zona orientale di Nablus, scatenando scontri con i Palestinesi, durante i quali i soldati hanno sparato proiettili, granate stordenti e lacrimogeni contro le persone, uccidendo Amer Abu Zaytoun, 16 anni, dopo averlo colpito alla testa.

Pochi giorni dopo, il 10 gennaio, il quattordicenne Omar Khaled Khmour è stato colpito da un proiettile alla testa durante un attacco dell’esercito israeliano al campo profughi di Dheisheh. Era in condizioni critiche in ospedale ed è poi stato dichiarato morto.

Il 26 gennaio, l’esercito israeliano ha ucciso nove Palestinesi, tra cui una donna di 61 anni e due bambini, Waseem Abu Jaas e Abdullah al-Goul, durante un’incursione nella città di Jenin e nel suo campo profughi.

Lo stesso giorno, Nayef al-Oweidat, 13 anni, è deceduto per le gravi ferite riportate durante l’aggressione israeliana alla Striscia di Gaza dello scorso anno.

Il giorno seguente, un altro adolescente palestinese di Gerusalemme  Wadee’ Abu Rumouz, 16 anni, è deceduto per le ferite subite a seguito di colpi d’arma da fuoco israeliani nel quartiere di Silwan di Gerusalemme est occupata, un paio di giorni prima.

La Società dei Prigionieri Palestinesi (PPS) ha affermato in una dichiarazione che l’adolescente, di 16 anni, è stato persino incatenato al suo letto d’ospedale nonostante la sua grave ferita e alla sua famiglia è stato impedito di vederlo.

Il 7 febbraio, le forze israeliane hanno ucciso Hamza Amjad al-Ashqar, 17 anni. È stato colpito al volto durante un attacco militare a Nablus.

In totale, Israele ha messo fine alla vita di 11 bambini palestinesi, dall’inizio del 2023, otto dei quali durante il solo mese di gennaio.

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli