La Striscia di Gaza: una Guantanamo a cielo aperto.

Da due giorni, i nostri tg e i nostri quotidiani nazionali si stanno occupando con dovizia di particolari e foto in prima pagina dei drammatici scontri inter-palestinesi.

Dovere di cronaca, certo. Peccato che tale dovere scompaia di fronte agli attacchi quotidiani dell’esercito israeliano contro la popolazione inerme della Striscia di Gaza o contro i bambini che escono da scuola, a Gerusalemme, colpiti come bersagli in un Luna-Park.

Di fronte a queste quotidiane notizie non c’è "dovere di cronaca" che regga, ma solo un incivile, embedded silenzio.

Ovviamente, gli scontri tra Hamas e Fatah sono da condannare, da qualunque parte stia la fetta maggiore di ragione o di torto: sono penosi e, l’abbiamo già scritto, fanno il gioco di Israele e dell’amministrazione Bush, allentano il già debolissimo senso di colpa europeo per un embargo insensato e ingiusto e conducono velocemente a una guerra civile in stile Iraq. Difficile capire perché i dirigenti e i militanti di Fatah e Hamas non colgano concretamente questo rischio, al di là delle reciproce accuse e minacce e dell’abbondante retorica.

In questi giorni, l’Occidente, tronfio dell’assurdo e durissimo boicottaggio inflitto al popolo palestinese a seguito della sua scelta democratica alle elezioni del 25 gennaio del 2006, assiste fingendosi scandalizzato alle lotte interne che un anno di miseria, di blocchi economici, di fame, di attività più o meno segrete di "agenti stranieri" e squadroni della morte addestrati da Cia e Mossad, di infiltrazioni e quant’altro stanno producendo.

La comunità internazionale dovrebbe sentirsi corresponsabile dello stato attuale delle cose in Palestina, perché permettere che esseri umani vengano chiusi in gabbie a cielo aperto, come bestie feroci, vengano affamati, deprivati di ogni diritto e speranza, umiliati, beffati, puniti collettivamente, assediati, massacrati, non può che portare alla degenerazione di ogni comportamento. Alla follia. All’irrazionalità più totale.

La Striscia di Gaza è diventata una grande Guantanamo a cielo aperto, e la Cisgiordania lo sarà presto.

Nella settimana della Memoria, che rammenta alla coscienza collettiva europea orrori compiuti 60 anni fa, doveroso è il ricordo degli attuali, che nessun sta fermando.

Angela Lano

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