Gerusalemme – Maan. Il sit-in di tende organizzato dalla famiglia Salah, a seguito dello sfratto forzato dalla loro casa da parte dei coloni, è stato demolito dalle forze israeliane nella notte di giovedì, rendendo la coppia di anziani senzatetto per una seconda volta.
Ottantanove anni, sfrattata, la residente Sheha Salah ha perso conoscenza durante il raid ed è stata portata in ospedale per una terapia, questo è quanto emerso dalle dichiarazioni dei membri della famiglia.
La tenda era stata piantata nel pomeriggio di giovedì, una settimana e mezzo dopo che la polizia, armata, aveva accompagnato un gruppo di coloni e allontanato con la forza Sheha e suo marito, Haj Ali Ibrahim Salah di 99 anni.
I coloni avevano un ordine del tribunale per lo sfratto, emesso il 28 aprile. Il 4 maggio i coloni si sono trasferiti nella casa. Alcune organizzazioni israeliane di destra, favorevoli ai progetti di insediamento, hanno affermato davanti ai giudici che la terra su cui era stata costruita la casa in realtà era di proprietà degli ebrei.
La coppia, tuttavia, afferma di aver vissuto in quella casa per tutta la durata del loro matrimonio -più di 70 anni-, aggiungendo che l’azione in giudizio “è iniziata nel 1993, quando i primi coloni hanno assicurato di aver acquistato il terreno dove è costruita la nostra casa”.