La testimonianza di una volontaria di Gazzella-onlus nella Striscia di Gaza.

Riceviamo da pergazzella@katamail.com e pubblichiamo.

Cari amici tutti, inviamo le e-mail ricevute dalla nostra volontaria che attualmente si trova nella striscia di Gaza e che testimoniano la tragica situazione attuale. Vi preghiamo di far girare questa mail. 

I volontari di Gazzella-onlus Roma.

Sent: Thursday, July 06, 2006 8:46 PM

Caro Ugo ti rispondo da un pc portatile attaccato al generatore nella casa
di alcuni cooperanti italiani.
Oggi ho visto i 5 morti al Shafi hospital di Gaza city mentre gli altri morti e feriti, 20 morti in tutto e più di 40 feriti sono distribuiti negli ospedali di Jabalia e Beit Lahia.
Ho visitato i feriti nella sala di rianimazione e i feriti che arrivavano con le ambulanze; i medici scambiano guanti di gomma, un soldato faceva al volo il prelievo per la donazione di sangue.
Ugo sono stata veramente male e ho gia visto tante cose e ogni volta mi meraviglio della cattiveria delle brutture.
Io cerco di fare qualcosa, per i nostri bambini e Ugo nessuno mi toglie dagli occhi l’orrore, ma anche gli sguardi delle donne e degli uomini che aspettano di sapere quale e la sorte dei loro cari e mi stringono la mano, anche oggi tanti. Io avevo vergogna, avevo voglia di piangere, ma come farlo davanti a loro.

Ugo, Mustafa Barghouti chiede di acquistare 4 generatori al costo di 8000 euro l’ uno e
medicine. Vedi cosa possiamo fare.
I generatori servono ai centri di riabilitazione di Jabalia e Khan Yunis, negli uffici del Medical Relief e al centro medico di Jabalia. A margine voglio dirti che per i prossimi 6 -9 mesi non ci sarà elettricità e attualmente le 6 ore di elettricità viene portata da una compagnia privata israeliana dai costi esorbitanti.
Non hanno più scorte di medicine e servono anche i guanti di gomma.

Parla con i nostri amici e vedi cosa puoi fare.

Ugo, i nostri bambini, quelli che vivono vicino agli uffici del Medical Relief, mi hanno fatto festa. Ti ricordi il bambino cicciotello dal nome Sliman, ci seguiva a piedi la sera che siamo andati a fare gli osservatori elettorali.
Ricordi….

Giuditta

 

 

Sent: Saturday, July 08, 2006 11:45 AM

Caro Massimo sono qui con i palestinesi convivendo questo momento più difficile di altri, forse, ma che li vede decisi nella loro autodeterminazione.
Ti prego di passare questo messaggio ai compagni: i palestinesi, nella striscia di Gaza, cosi come nei territori della West Bank non sono combattenti, ma resistenti all’occupazione con tutti i mezzi. E’ importante fare questa distinzione che sta creando confusione anche fra l’opinione pubblica internazionale. Non ci sono morti di hamas o di fatah: ci sono morti palestinesi civili, bambini, donne, uomini.
Ieri e l’altro ieri sono stata negli ospedali di Gaza city, Jabalia e Beit Lahia a visitare i feriti e i morti. Contiamo 40 morti e più di 70 feriti che, tra l’altro, per ore non hanno potuto essere soccorsi poiché ciò era impedito dai soldati israeliani, anche alla Croce Rossa, che non brilla per coraggio ed iniziative, di raggiungere i luoghi colpiti.
Stamattina sono stata a Beit Lahia dove ieri gli israeliani hanno occupato le case. Oggi i tanks si sono ritirati, di forse un km, ma continuano ad essere a ridosso delle case. E evidente il controllo anche dal mare, mentre in cielo Apache e F16 fanno la loro parte.
Nessun coraggio quindi, solo condivisione con i palestinesi della loro condizione di vita.

Un appello: basta con le cerimonie e le manifestazioni ad hoc. Dobbiamo impegnarci sempre, tutti i giorni, per un mondo diverso per la liberta dei popoli per la loro autodeterminazione.
Pressioni sul governo devono essere fatte proprio adesso che devono rifinanziare la missione in Afganistan, perché se è una missione di pace quella dell’Afganistan (sic, chi ci crede…..) provocatoriamente chiediamo di finanziare anche una missione di pace in Palestina.!!!!!!!

Giuditta

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