La UE deve intraprendere passi decisi ed imparziali contro la catastrofe umanitaria a Gaza.

 

Ebrei Europei per una Pace Giusta (EJJP)

La UE deve intraprendere passi decisi ed imparziali contro la catastrofe umanitaria a Gaza

 

 

Negli ultimi mesi, le azioni dell’esercito israeliano sono culminate nell’opprimere e nel perseguitare in modo intollerabile la popolazione palestinese nella Striscia di Gaza. I massacri e l’uccisione di palestinesi disarmati, fra cui molte donne e bambini, compiute dall’esercito israeliano, denominate cinicamente nei mesi estivi “Operazione Pioggia d’Estate”, ed ora titolate “Operazione Nubi d’Autunno”, sono al di là di ogni descrizione. Negli ultimi quattro mesi sono stati uccisi 335 palestinesi, di cui 85 di età inferiore ai 17 anni, e 30 donne. Negli ultimi pochi giorni sono state uccise 47 persone, fra cui donne e bambini, a Beit Hanoun; molti uomini fra i 16 ed i 45 anni sono stati arrestati e portati in un luogo sconosciuto. Secondo i media israeliani, 130 degli uccisi erano armati. Per dirla chiaramente: in meno di sei mesi, sono stati ammazzati dall’esercito israeliano a Gaza 252 civili – senza menzionare le centinaia di feriti e di mutilati.

 

Quali sono i motivi che spingono il governo di Israele ad autorizzare l’esercito ad intraprendere questi atti? È per la sicurezza? È per dimostrare il suo potere contro chi resiste all’occupazione? Fra i motivi, ve ne è forse uno razionale?

 

La barbarie dei continui attacchi, psicologici e fisici, di notte e di giorno, non ha alcun motivo che non sia quello di seminare terrore, dimostrando forza. Contro quale minaccia?

 

Le incursioni dell’esercito israeliano a Gaza non si possono giustificare usando come scusa che si lancino missili Qassam o che il soldato israeliano Gilad Shalit sia stato preso in ostaggio da militanti palestinesi. L’arbitraria ed incommensurabile violenza dell’esercito israeliano, al contrario, ha probabilmente messo in pericolo la sua vita.

 

L’uso della nuova arma, illegale e letale, chiamata DIME (Dense Inert Metal Explosive), non ha alcuna giustificazione. È evidente che si usa come cavia, per la sperimentazione di armi sofisticate e mortali, una popolazione che vive imprigionata, sotto un’occupazione militare brutale.

 

Occorre domandarsi se il vero motivo del ritiro israeliano da Gaza non fosse quello di preparare la strada ad ogni forma di uccisione e di distruzione. Secondo la Carta delle Nazioni Unite, Israele, come ogni altro Paese della comunità internazionale, deve essere giudicato, considerato responsabile e dissuaso dall’imporre guerre non dichiarate, dall’uccidere civili, dal devastare la natura, dal distruggere le attività e l’infrastruttura dei popoli al confine.

 

Come cittadini europei, non vogliamo restare in silenzio di fronte a crimini commessi contro una popolazione prigioniera e sotto occupazione, vittima di eventi della storia europea.

 

Come ebrei, non commetteremo lo stesso errore che abbiamo spesso rimproverato ad altri: restare in silenzio di fronte a crimini contro l’umanità.

 

È assolutamente necessario che l’Unione Europea intraprenda finalmente passi concreti,  decisi ed imparziali, per costringere Israele ad aderire alla legge internazionale. Chiediamo che l’Unione Europea invii immediatamente forze di pace a Gaza, per proteggere la popolazione che vi abita. La catastrofe umanitaria è già iniziata! 

 

 

Comitato Esecutivo di EJJP

 

 

 

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