La UE promette di continuare ad aiutare l’UNRWA

Ma’an. L’Unione Europea ha rilasciato una dichiarazione, sabato, impegnandosi a continuare a sostenere l’UNRWA dopo la “deplorevole” decisione dell’amministrazione statunitense di porre fine a tutti i finanziamenti all’agenzia.

L’UE ha rilasciato un comunicato in cui si impegna a mantenere il sostegno all’UNRWA, il che implica che possa aumentare i finanziamenti all’agenzia, se necessario, in seguito alla decisione USA di porre fine al finanziamento e dopo l’annuncio dell’UNRWA secondo cui attualmente ha un deficit di bilancio di 270 milioni di dollari.

Venerdì, l’amministrazione americana ha annunciato ufficialmente che stava ponendo fine a tutti i finanziamenti all’UNRWA, il che potrebbe causare un aggravamento della situazione umanitaria nella regione, dato che gli Stati Uniti erano il principale donatore dell’Agenzia per i rifugiati.

Il comunicato afferma che “l’UE è impegnata a garantire la continuità e la sostenibilità del lavoro dell’Agenzia, che è vitale per la stabilità e la sicurezza nella regione”. Ha anche invitato gli Stati Uniti a riconsiderare la decisione, definendola “deplorevole, che lascia una notevole lacuna nei finanziamenti”. Ha aggiunto che oltre ai 28 Stati dell’UE “molti altri membri della comunità internazionale, inclusi diversi stati arabi, hanno promesso il loro sostegno alla continuità del lavoro svolto dall’UNRWA”.

L’Unione Europea ha sottolineato l’importanza del continuo sostegno internazionale all’UNWRA, che gestisce scuole per centinaia di bambini palestinesi nei Territori palestinesi, in Giordania, in Libano e in Siria: “L’UE continuerà a impegnarsi con gli Stati Uniti e gli altri partner regionali e internazionali per lavorare verso questo obiettivo comune”.

Inoltre, prima dell’annuncio statunitense, venerdì scorso, il governo tedesco si è impegnato ad aumentare i fondi all’UNRWA. Il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas ha dichiarato: “La perdita di questa organizzazione potrebbe scatenare una reazione a catena incontrollabile”.

Molti altri Paesi, come il Giappone, il Qatar e gli Emirati Arabi Uniti hanno contribuito con fondi, affinché siano utilizzati per sostenere i programmi di aiuto alimentare e l’istruzione dell’Agenzia in tutti i suoi campi di attività.