La UE spinge per la fine dell’assedio alla Striscia di Gaza e delle attività coloniali in Cisgiordania e Gerusalemme

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PIC. Lunedì, i ministri degli Esteri dell’Unione Europea hanno chiesto di effettuare dei passi che portino a un fondamentale cambiamento nella situazione politica, economica e della sicurezza nella Striscia di Gaza, tra cui la fine del blocco e la piena riapertura dei valichi.

Secondo le dichiarazioni dei ministri degli Esteri della UE, tutte le parti devono impegnarsi alla pace, alla non-violenza nella Striscia.

La UE ha sollecitato i Palestinesi a fare della ricostruzione della Striscia di Gaza una priorità nazionale, soprattutto per ciò che riguarda la salute, l’energia e l’accesso all’acqua.

Secondo la UE, l’Autorità Palestinese deve riprendere pienamente le proprie funzioni governative a Gaza, in quanto parte integrante di un futuro Stato palestinese.

E’ necessario dunque sollevare le restrizioni ai movimenti delle persone, dei servizi e delle merci, in modo da permettere la ricostruzione e i servizi basilari.

La UE ha sottolineato che gli insediamenti sono considerati illegali dalle leggi internazionali, costituiscono un ostacolo alla pace e rendono impossibile la soluzione dei “due Stati” e ha sollecitato l’occupazione israeliana a porre fine alle attività coloniali e a smantellare gli avamposti costruiti da marzo 2001. E ha aggiunto che le attività coloniali a Gerusalemme Est vanificano qualsiasi serio tentativo di fare della città la futura capitale di entrambi gli Stati.