La violenza di stato contro i palestinesi sta aumentando, afferma gruppo per i diritti umani

Ramallah – MEMO. La violenza israeliana contro i palestinesi è aumentata, nel 2022, secondo quanto affermato da Euro-Med Human Rights Monitor in un rapporto pubblicato lunedì. Il gruppo per i diritti ha sottolineato la necessità di rendere responsabile e di porre termine all’impunità di cui Israele ha goduto per decenni.

In “Premere il grilletto è il primo ricorso”, Euro-Med ha rivelato che il numero registrato di palestinesi uccisi dalle forze d’occupazione israeliane in Cisgiordania è aumentato dell’82% nel 2022 rispetto all’anno precedente.

La maggior parte delle vittime palestinesi erano civili uccisi dall’esercito israeliano in “operazioni e contesti ingiustificati, in cui non presentavano alcuna minaccia o pericolo imminente per la vita dei soldati o dei coloni israeliani”, ha affermato il presidente di Euro-Med, Ramy Abdu. “Le uccisioni e le esecuzioni sommarie di civili palestinesi da parte dell’esercito israeliano, come evidenziato dalle sue norme permissive sul fuoco aperto e dal sistema di protezione ufficiale per gli autori di orribili violazioni, dimostrano che si tratta di azioni sanzionate dallo stato piuttosto che individuali”.

Indipendentemente dal fatto che il governo israeliano sia di sinistra, di centro o di destra, ha aggiunto, l’uso della forza letale contro i palestinesi rimane un elemento chiave della sua politica. “Temiamo che quest’anno vedrà un aumento della violenza israeliana, con politici estremisti al potere che credono nell’uccidere i palestinesi e cacciarli dalla loro terra”.

Il rapporto fornisce statistiche dettagliate sui palestinesi uccisi dalle truppe israeliane e dai coloni ebrei nel 2022: 204 palestinesi sono stati uccisi dai soldati israeliani, di cui 142 della Cisgiordania (69,6%), 37 della Striscia di Gaza (18,1%) e 20 provenivano da Gerusalemme (9,8%). Sono stati uccisi anche cinque cittadini arabo-israeliani.

Secondo il rapporto di Euro-Med, i bambini costituivano circa il 20% delle vittime nel 2022, con 41 minorenni uccisi negli attacchi israeliani, oltre a otto donne.

Il gruppo per i diritti ha affermato che il pieno sostegno dato all’esercito, a livello politico israeliano, è la ragione principale dell’aumento delle “uccisioni e abusi ingiustificati” di civili palestinesi.

“Il comportamento delle forze israeliane nei confronti dei civili palestinesi rivela il chiaro disprezzo di Israele per i suoi obblighi internazionali ai sensi della Quarta Convenzione di Ginevra, che richiede alle parti in conflitto di proteggere i civili – piuttosto che metterli in pericolo – così come lo Statuto di Roma, che ha istituito la Corte penale internazionale, ai sensi della quale le pratiche israeliane equivalgono a crimini di guerra”.

Euro-Med Human Rights Monitor ha invitato l’Unione Europea a rivedere l’attuazione del suo accordo di partenariato con il governo israeliano, alla luce delle violazioni israeliane contro i civili palestinesi. Ha inoltre esortato gli Stati membri e le istituzioni delle Nazioni Unite ad intraprendere azioni urgenti per proteggere i civili nei Territori palestinesi occupati e garantire indagini e responsabilità per violazioni gravi che possano costituire crimini di guerra.

La Corte penale internazionale deve iniziare le sue indagini senza indugio, ha aggiunto il gruppo, e gestire la situazione nei Territori palestinesi occupati nello stesso modo in cui fa in casi simili in altre regioni del mondo.

Traduzione per InfoPal di F.H.L.