La zona cuscinetto di Rafah aumenta le distanze tra Hamas e l’Egitto

817932979Memo. Mentre Hamas ha creduto fosse possibile migliorare le relazioni con Il Cairo, la zona di confine tra Rafah ed il Sinai è stata teatro recentemente di continui e successivi cambiamenti sul terreno per mano dell’esercito egiziano. La zona cuscinetto posta al confine tra Gaza e l’Egitto è stata ampliata ad una larghezza di un 1 km, che si aggiungerà ai 5 km della zona di confine. L’Egitto afferma che ciò permetterà un controllo maggiore del confine con la Striscia di Gaza ed impedirà l’utilizzo dei tunnel per il trasporto di armi o per l’infiltrazione di militanti armati.

Facendo un giro vicino al confine egiziano-palestinese, a sud di Rafah, si nota il lavoro instancabile dell’esercito egiziano, che sta usando i propri veicoli militari per demolire case in numero sempre maggiore, e per scavare grandi buche lungo tutto il confine.

E’ interessante il fatto che Hamas non abbia commentato la decisione dell’Egitto di ampliare la zona cuscinetto, nel tentativo di non fomentare il fuoco della tensione che già esiste tra Gaza e Il Cairo. Questo è avvenuto anche forse per mantenere la pace tra le due parti, anche se Hamas può star certa che la decisione egiziana non serve sicuramente per migliorare le relazioni tra le due parti, ma piuttosto agisce nel senso contrario.

Hamas si è espressa, attraverso numerosi dei suoi portavoce, affermando che ritiene che la decisione di ampliare la zona cuscinetto sia in contrasto con le attuali relazioni tra Gaza e l’Egitto, basate sulla comunicazione e l’interazione. Ha anche dichiarato che tale decisione è stata presa per asservire alcune politiche locali ed internazionali contro il popolo Palestinese e, in definitiva, non faranno altro che aumentare le sofferenze di Gaza. Si tratta di servizi gratuiti forniti dal Cairo per interessi regionali e per preservare la sicurezza di Israele a spese degli interessi del nostro popolo e della stabilità di Gaza.

Sebbene l’Egitto sia libero di praticare ai propri confini la politica che ritiene più opportuna, l’espansione della zona cuscinetto è un chiaro messaggio del Cairo, rivolto a Gaza, che l’allontanamento da Hamas continuerà, che la tensione tra le due parti ancora esiste e che non vi è nessuna intenzione, da parte dell’Egitto, di migliorare le relazioni con Hamas nel prossimo futuro.

Le divergenze nelle reazioni dei leader di Hamas evidenziano l’esistenza di diversi punti di vista sul come trattare con l’Egitto, che i Palestinesi definiscono come la loro “sorella maggiore”. Essi credono che l’Egitto abbia superato la fase del colpo di stato e che i partiti locali ed internazionali stanno comportandosi con l’Egitto come con un qualsiasi altro paese normale. In aggiunta a ciò, Al-Sisi è divenuto un presidente riconosciuto, soprattutto dopo la recente riconciliazione col Qatar. Alcuni dei gruppi di Hamas interpretano ciò come un invito a trattare con lo status quo egiziano, mettendo da parte la loro simpatia per i Fratelli Musulmani.

Dall’altra parte, alcuni di Hamas ritengono che la decisione egiziana di ampliare la zona cuscinetto sia un’estensione della politica di Israele per bloccare Gaza, dopo la recente guerra, ufficialmente per impedire ad Hamas di compensare le carenze di armi, missili, e munizioni. Pertanto, essi credono che si debba affrontare la decisione egiziana e non stare zitti di fronte a queste azioni.

Oltre a ciò, l’estensione della zona cuscinetto produrrà un effetto negativo sull’entrata di armi a Gaza, data la dura repressione dei trafficanti di armi nel Sinai da parte delle forze di sicurezza egiziane. Inoltre, interromperà le comunicazioni tra le reti di contrabbando da entrambi i lati di Rafah. Questo renderà difficile la consegna delle quantità necessarie di armi di qualità verso Gaza. Sia che questo problema venga risolto oppure no, la recente espansione della zona cuscinetto metterà i trafficanti di armi di fronte ad una sfida per la sicurezza senza precedenti, le conseguenze ed i risultati della quale non sapranno come affrontare e risolvere.

Nonostante Hamas stia tentando di ridurre l’impatto dell’ampliamento della zona cuscinetto sulle sue capacità militari (la resistenza ha le proprie armi che le permettono di agire senza capacità logistiche esterne), l’indebolimento delle sue capacità militari è un premio per Israele. Tuttavia, le armi attualmente in possesso della resistenza le permettono di contrastare qualsiasi attacco su Gaza.

Questo annuncio di Hamas è uno sforzo per aumentare il morale dei combattenti del movimento che stanno soffrendo a causa del calo nell’arrivo di armi dovuto alla distruzione dei tunnel sui confini egiziani. Ciò ha spinto le Brigate Qassam ad iniziare recentemente la loro campagna per l’auto-costruzione di armi nei laboratori di produzione, ma questo non compensa la scarsità di armi di qualità che il movimento non può auto-costruire all’interno di Gaza, come ad esempio mine anti-uomo e blindature.

Questo significa che l’ampliamento della zona cuscinetto dell’Egitto impedirà l’arrivo di tecnologia militare avanzata per le Brigate Qassam e li spingerà sicuramente a cercare alternative locali con cui poter affrontare la tecnologia nelle mani dell’esercito di occupazione israeliano. Essi stanno anche cercando di trovare alternative ai tunnel allo scopo di rifornirsi con le armi necessarie, ma non hanno rivelato nè la loro posizione nè la loro natura.

Infine, Hamas sa che la decisione dell’Egitto di espandere la zona cuscinetto è puramente politica, anche se è stata effettuata nel contesto di dichiarazioni sulla sicurezza militare. La chiave magica per fermare le misure egiziane sul confine con Gaza è anch’essa politica e può essere ottenuta raggiungendo un accordo tra Hamas ed il governo egiziano. Tuttavia, nessuna delle parti sembra pronta al momento per questo accordo, il quale richiede che entrambe le parti facciano sacrifici. Fino a quando questo accordo non viene raggiunto, il confine di Gaza con l’Egitto rimarrà un motivo di tensioni tra le due parti.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi