L'accusa di Al-Madhun: 'I Paesi arabi e islamici rifiutano i profughi palestinesi, mentre il Brasile apre loro le porte'.

Gaza – Infopal

Mohammad al-Madhun, capo ufficio del primo ministro palestinese Ismail Haniyah, ha denunciato la disumana condizione in cui si trovano a vivere i profughi palestinesi, in particolare nel mondo arabo ed islamico.

Durante una conferenza stampa, Al-Madhun ha dichiarato: "Esprimo il mio rammarico e la mia forte tristezza per la politica di chiusura delle frontiere arabe – che quasi va di pari passo con quella dell’occupazione – nei confronti del nostro popolo, mentre vengono aperte quelle occidentali e straniere, come il Brasile e altri luoghi lontani della terra".

E ha aggiunto: "Chiedo alla comunità internazionale e alle associazioni dei diritti umani nel mondo e di puntare le telecamere dell’informazione sulle migliaia di profughi palestinesi sparsi tra le frontiere arabe e i campi profughi della diaspora. Essi sono assediati, oppressi e umiliati. Per centinaia di loro la terra del Brasile ha aperto le porte, mentre le frontiere arabe ed islamiche vengono chiuse. Ma ancora più pericoloso è sentire che questi stati arabi e musulmani intendono normalizzare i rapporti e collaborare con lo Stato di occupazione e liquidare l’identità palestinese".

Al-Madhun si è rivolto ai Paesi arabi, alle ambasciate palestinesi e alle associazione dei diritti umani affinché si muovano per fermare i crimini israeliani.

E ha aggiunto: "La resistenza del nostro popolo nei campi profughi della diaspora è il nostro orgoglio, rifiutano di rinunciare ai loro principi e ai loro diritti, e sono orgogliosi della loro identità nonostante l’oppressione e l’umiliazione".

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