L’Alto Commissario ONU: la situazione dei diritti umani nei Territori occupati è disastrosa

Ginevra-Wafa. L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha dichiarato il 7 dicembre che la situazione dei diritti umani nei Territori palestinesi occupati è diventata “disastrosa”, con gravi violazioni che interessano circa quattro milioni di persone.

“Ciò ha chiaramente un impatto dannoso sulle prospettive di pace e di sviluppo sostenibile per Israele, così come per la regione circostante”, ha affermato la Bachelet durante il briefing del Comitato delle Nazioni Unite sull’esercizio dei diritti inalienabili del popolo palestinese, a Ginevra.

“Non importa quanto sia stata lunga la strada, il ‘senza fine’ non può essere una descrizione accettabile per qualsiasi situazione in cui i diritti umani vengano violati e abusati”, ha affermato l’Alto Commissariato per i diritti umani.

“Solo la fine dell’occupazione può portare a una pace duratura e stabilire le condizioni in cui i diritti umani di tutti possono essere pienamente rispettati”, ha aggiunto.

Bachelet ha criticato la decisione di Israele di designare sei organizzazioni palestinesi per i diritti umani e la società civile come “terroristiche” e “illecite”.

Ha affermato che queste decisioni “sembrano essere basate su ragioni vaghe o infondate, comprese le affermazioni relative ad attività legittime e del tutto pacifiche per i diritti umani”.

Ha tenuto a sottolineare che tutte e sei le organizzazioni hanno lavorato con la comunità internazionale, comprese le Nazioni Unite, per decenni.

Per l’Alto Commissario, le affermazioni di legami con il terrorismo sono “estremamente gravi”, ma “senza sostanziali prove adeguate, queste decisioni appaiono arbitrarie ed erodono ulteriormente lo spazio civile e umanitario nel territorio palestinese occupato”.

“Possono quindi essere legittimamente visti come un attacco ai difensori dei diritti umani, ai diritti alle libertà di associazione, opinione ed espressione e al diritto alla partecipazione pubblica”, ha affermato.

Dal giugno del 2021, l’OHCHR ha anche documentato casi di aggressioni a giornalisti e difensori dei diritti umani, nonché intimidazioni, violenze e molestie di genere, uso eccessivo della forza, arresti arbitrari e censura.

Sulla situazione a Gaza, Bachelet ha affermato che anche la popolazione di Gaza continua a soffrire da 15 anni per il blocco di terra, di mare e blocco aereo attuato da Israele, con infrastrutture vitali che crollano e un sistema fognario in decomposizione.

“Le gravi restrizioni alla circolazione e gli ostacoli all’accesso delle persone a beni e servizi essenziali, compresa l’assistenza sanitaria specializzata, generano immense sofferenze”, ha affermato.

L’Alto Commissario ha anche notato che sono in corso gli sforzi di ricostruzione e di recupero, che continua la fragile cessazione delle ostilità e che alcune merci sono state gradualmente autorizzate ad entrare a Gaza.

Tuttavia, ha affermato che le condizioni umanitarie “rimangono profondamente preoccupanti”.

Bachelet ha riferito al Comitato che le sue preoccupazioni “portano ad approfondire le numerose uccisioni e ferimenti” di palestinesi da parte delle forze israeliane e, sempre più, da parte dei coloni armati.

È particolarmente allarmata per i ricorrenti episodi di uso eccessivo della forza che hanno portato alla morte e al ferimento di bambini palestinesi. Quest’anno, le forze israeliane hanno ucciso 16 bambini in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est.

Invocando indagini e responsabilità, ha osservato che “l’impunità cronica” è stata ripetutamente sollevata nei rapporti del Segretario generale e da lei stessa.

Ha affermato che la violenza contro i palestinesi legata ai coloni è ora a “livelli allarmanti”.

Nell’ultimo anno, ci sono stati 490 incidenti che hanno provocato morti, feriti e/o danni significativi alle proprietà, la più alta incidenza di violenza dei coloni mai registrata dalle Nazioni Unite. Allo stato attuale, ciò rappresenta una media di quasi un episodio di violenza al giorno da parte dei coloni.

Per l’Alto Commissario, i bambini hanno continuato a subire un impatto sproporzionato a causa dei cicli ricorrenti di escalation militare e privazioni associate.

I rapporti dei partner delle Nazioni Unite indicano che a Gaza il 75% dei bambini ha bisogno di supporto per la salute mentale e psicosociale, oltre che di altri servizi.

Attualmente, 160 bambini palestinesi sono detenuti da Israele, alcuni dei quali senza accusa, in base alle norme sulla detenzione amministrativa.

Secondo il diritto internazionale, la detenzione amministrativa è consentita solo in circostanze eccezionali. Per Bachelet, “questo non è il caso dei Territori palestinesi occupati oggi”.

Ha concluso dicendo che anche il suo Ufficio (OHCHR) continua a ricevere segnalazioni “inquietanti” di maltrattamenti di bambini durante il loro arresto, trasferimento, interrogatorio e detenzione da parte delle autorità israeliane.

(Nella foto: Michelle Bachelet, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani).

Traduzione per InfoPal di Stefania Gestro.