L'alto prezzo della resistenza nonviolenta a Bi'lin: una famiglia martoriata da arresti e ruberie israeliane.

Betlemme – Maan. Una corte israeliana ha deciso il rilascio di un palestinese, residente del villaggio di Bi'ilin e figlio di un attivista locale. Il rilascio è avvenuto dietro il pagamento di 2.600 $ di cauzione e la notizia viene resa nota dal Comitato popolare.

Insieme alla notizia, il Comitato di Bi'ilin ha lanciato un appello perché la situazione in cui verte la cittadina non passi inosservata, assieme ai soprusi ai quali tutta la comunità è sottoposto a causa della costruzione del Muro di Annessione.

Ahman Burnat ha 17 anni ed è figlio di Waheeh, comparso in un noto documentario 'Bi'ilin Habibty' (Bi'ilin amore mio, 2006).

Il ragazzo era stato sequestrato dalla propria abitazione il 19 luglio scorso e, da allora, il comitato ha svolto un ruolo attivo nella ricerca dei fondi per la sua liberazione.

La storia della famiglia Burnat ha dei precedenti tragici: nel 2000, il fratello di Ahmad, Rani restò paralizzato da un proiettile che gli trafisse il collo. Il fatto accadde nel corso di una manifestazione, e subito dopo, Israele revocò il permesso di lavoro al padre.

Nel 2002, con l'avvio della Costruzione del Muro di Annessione, la famiglia perse il terreno agricolo di proprietà.

Oltre ad Ahmad, un terzo fratello, Ibrahim, fu arrestato nel 2002 e, anche per la sua liberazione, la famiglia dovette pagare un'ingente somma di denaro.

L'appello del Comitato di Bi'ilin oggi, si estende a tutti, perché arresti e necessità finanziarie per la liberazione dei suoi residenti rendono sempre più ardua la resistenza non violenta adottata dal villaggio palestinese.

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