L’ambasciatore USA posa con un poster del tempio ebraico al posto della moschea al-Aqsa

Gerusalemme-MEMO. L’ambasciatore degli USA in Israele David Friedman è stato fotografato lunedì 22 maggio con una riproduzione di Gerusalemme con un tempio ebraico al posto della moschea al-Aqsa.

La foto di Freidman, con il poster che gli è stato donato, è stata scattata durante una visita all’istituto ultra-ortodosso Achiya nella città di Bnei Brak, che aiuta i bambini con difficoltà di apprendimento.

La foto evidenzia chiaramente un tempio nel complesso della moschea al-Aqsa, eliminando le famose tonalità dorate della Cupola della Roccia.

Mentre non è chiaro se Friedman fosse a conoscenza del fatto che la foto raffigurava il tempio, l’ambasciata degli USA ha chiesto le scuse dell’organizzazione “per aver permesso a uno del loro staff di donare questa controversa immagine all’ambasciatore durante la visita”, secondo Haaretz.

“La politica degli USA è assolutamente chiara: sosteniamo lo status quo su Haram Al-Sharif/ Montagna del Tempio”, conclude la dichiarazione.

L’organizzazione Achiya si è allora scusata e ha affermato di non aver autorizzato la riproduzione da regalare all’inviato USA.

“Sfortunatamente, la visita dell’ambasciatore è stata messa in ombra da un basso atto politico. L’unico responsabile è stato trovato e l’istituzione se ne occuperà internamente”, ha fatto sapere il gruppo.

Ahmad Tibi, membro arabo-israeliano del parlamento nella Lista Congiunta, ha risposto all’immagine su Twitter: “E questo pazzo vuole portare pace, buona cosa che non abbia messo l’ambasciata lì!”

L’ambasciatore Friedman ha supervisionato l’apertura dell’ambasciata Usa a Gerusalemme la scorsa settimana, tra condanna internazionale e indignazione palestinese.

Friedman, candidato controverso per la posizione di ambasciatore USA a causa della sua forte posizione pro-sionista, ha fatto diverse dichiarazioni in passato che sono state respinte da Washington perché non riflettevano la politica ufficiale degli USA.

È stato un forte difensore degli insediamenti, avendo affermato in più occasioni che loro e i loro abitanti fanno parte di Israele. La portavoce della Casa Bianca, Heather Nauert, disse l’anno scorso che gli USA non condividevano la sua opinione.

L’Associated Press ha riferito il mese scorso che Friedman ha anche cercato di adottare il nome israeliano per la Cisgiordania, la Giudea e la Samaria, nei suoi discorsi e dichiarazioni ufficiali, ma gli è stato finora impedito dall’amministrazione Trump.

In precedenza aveva chiesto che il governo USA smettesse di usare il termine “occupati” riferendosi ai Territori Palestinesi, nonostante la Cisgiordania sia così considerata dal diritto internazionale.

Friedman ha anche preso parte a cerimonie religiose al Muro di Al-Buraq, chiamato il Muro Occidentale dagli israeliani, sotto il quale è stata recentemente aperta una nuova sinagoga. Nell’agosto dell’anno scorso, sua figlia è emigrata in Israele e si è arruolata nel servizio militare.

Israele ha usato la ricerca del presunto tempio per giustificare gli scavi sotto il Nobile Santuario, indebolendone le fondamenta.

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli