L’ANP accoglie decisione dell’ONU di creare commissione per indagare discriminazione razziale israeliana

Ramallah – WAFA. Venerdì, l’Autorità nazionale palestinese (ANP) ha accolto con favore la decisione delle Nazioni Unite di istituire una commissione per indagare gli atti israeliani di discriminazione razziale contro il popolo palestinese.

Il ministero degli Affari esteri e degli espatriati dell’ANP ha rilasciato un comunicato stampa accogliendo con favore “la decisione del Comitato delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione razziale (CERD) di istituire una Commissione di conciliazione ad hoc per accompagnare le continue e gravi violazioni israeliane della Convenzione e delle sue disposizioni”.

“La discriminazione e il razzismo di Israele contro il popolo palestinese violano i principi fondamentali del diritto internazionale e dell’umanità nel suo insieme. La lotta al razzismo e alla discriminazione deve essere universale”, ha aggiunto il ministero.

Il ministero ha anche criticato il rifiuto di Israele di collaborare con la commissione e ha riaffermato l’obbligo della Palestina di facilitare la sua missione. Ha anche invitato tutte le parti interessate a sostenere il suo lavoro e ha ribadito la disponibilità della Palestina a collaborare con essa.

“Lo Stato di Palestina invita gli Stati parti del CERD e la comunità internazionale nel suo insieme a sostenere il lavoro della Commissione e dei suoi membri, e ad assumersi i propri obblighi morali e legali per porre fine a tutte le forme di discriminazione”.

“Lo Stato di Palestina è pronto a cooperare pienamente ed efficacemente con la Commissione, in conformità con i suoi obblighi e responsabilità, al fine di garantire l’efficacia sia della Convenzione che dell’ordinamento giuridico internazionale”.

Sia lo Stato di Palestina che Israele sono firmatari della Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, e il CERD è l’organismo di esperti indipendenti che monitora l’attuazione da parte degli stati parti ed il loro rispetto della convenzione.

L’articolo 3 della convenzione stabilisce che “gli Stati parti condannano in particolare la segregazione razziale e l’Apartheid e si impegnano a prevenire, vietare e sradicare tutte le pratiche di questa natura nei territori sotto la loro giurisdizione”.

L’ONU ha affermato che la commissione “offrirà i suoi […] uffici sia allo Stato di Palestina che a Israele, al fine di risolvere amichevolmente la controversia sulle accuse di discriminazione razziale”.

Ha sottolineato che la commissione è composta da cinque esperti di diritti umani, vale a dire Verene Shepherd, Gün Kut, Pansy Tlakula, Chinsung Chung e Michał Balcerzak.

“Gli incaricati sono indipendenti da qualsiasi governo o organizzazione e prestano servizio con le loro capacità individuali”, ha sottolineato.