L’ANP ha collaborato con la CIA nello spionaggio dei dissidenti palestinesi

MEMO. Di Asa Winstanley. Come ho già scritto in passato più volte in questa rubrica, l’Autorità Palestinese è, nella migliore delle ipotesi, una definizione non proprio esatta. In effetti essa non è né Palestinese e neanche lontanamente autorevole.

Fin dall’inizio, a metà degli anni ’90, l’ANP è stata creata per asservire gli interessi degli occupanti israeliani. Ed infatti essa è stata interamente progettata avendo già in mente questo obiettivo, permettendo ad Israele di “esternalizzare” funzioni chiave dell’occupazione a subappaltatori palestinesi locali.

Impedire l’autonomia palestinese in Cisgiordania è da sempre stato un obiettivo fondamentale dell’occupazione israeliana, fin dalla sua imposizione avvenuta con la forza nel 1948. E’ per questo motivo che, prima della fondazione dello stato, il movimento sionista ha agito in collusione con il re di Giordania per essere certo che lo stato palestinese, previsto nel 1947 dal piano di ripartizione delle Nazioni Unite, non sarebbe mai divenuto realtà.

L’ANP non è veramente palestinese, poiché la sua totale ragion d’essere è quella di sostenere l’occupazione israeliana. E difficilmente può essere un’autorità in quanto le “forze di sicurezza” dell’ANP hanno ordine permanente di abbassare le armi o di ritirarsi dall’area ogni qualvolta i soldati israeliani la invadono.

Sappiamo inoltre che in questa regione, per anni, l’ANP ha collaborato con l’imperialismo statunitense nell’attuazione dei suoi progetti – tra i quali Israele costituisce uno degli elementi chiave. Ad esempio il generale americano Keith Dayton, più di una decina di anni fa, ha fatto da supervisore ad un nuovo metodo di addestramento delle forze dell’ANP per imporre una più stretta collaborazione con le truppe dell’occupazione israeliana.

Non è quindi una grande sorpresa venire a conoscenza del fatto che l’ANP ha collaborato anche con la CIA.

All’inizio di questo mese è stato riportato dalla Associated Press che un informatore, facente parte di una delle agenzie di spionaggio dell’ANP, ha rivelato la natura della sua collaborazione con la CIA e dei suoi progetti nella regione.

Secondo questo informatore, il capo dell’ANP per la “Sicurezza Preventiva” – cioè la polizia segreta – nel 2013 chiese alla CIA di aiutarlo ad istituire un nuovo sistema per le intercettazioni telefoniche. La CIA ha, a quanto pare, acconsentito ottenendo in cambio di poter svolgere un’azione di supervisione.

Le accuse sono contenute in un documento redatto in modo anonimo che, secondo quanto riferito, sarebbe circolato negli ultimi tempi su WhatsApp (il servizio di messaggistica privata crittografata) tra i Palestinesi della Cisgiordania.

Il documento contiene trascrizioni di colloqui telefonici intercorsi tra alcune persone che sono state oggetto di spionaggio da parte dell’ANP. Oltre alle fazioni armate palestinesi, sono stati intercettati anche coloro che criticano il leader dittatoriale dell’ANP Mahmoud Abbas, oltre ad avvocati e giornalisti.

Almeno una persona intercettata, se non di più, ha confermato alla Associated Press che questo documento è autentico. Il presidente dell’associazione degli avvocati, Jawad Obeidat, ha dichiarato alla agenzia di stampa che le trascrizioni delle sue conversazioni telefoniche pubblicate nel documento sono accurate: “Ho realmente effettuato queste chiamate e ciò è la prova che il documento trapelato è veritiero”.

Obeidat ha guidato le recenti proteste degli avvocati dopo che uno di loro è stato arrestato all’interno di una stanza del tribunale durante un procedimento legale contro la sempre più dittatoriale ANP, come riferito dalla Associated Press. Mentre l’ANP non ha assolutamente coraggio quando si tratta di levarsi contro Israele, è invece ben chiaro che si muove velocemente quando si tratta di colpire il dissenso interno.

Anche per quanto riguarda l’ANP, il documento è autentico. Infatti Tawfiq Tirawi, ex-capo dell’intelligence in Cisgiordania, “ha dichiarato di aver controllato i suoi contatti e ritiene che il documento sia autentico”.

Secondo la Radio Pubblica Nazionale, negli USA “l’anonimo autore [del documento] sostiene di aver iniziato a raccogliere segretamente le prove delle intercettazioni verso la fine del 2017, quando  i funzionari hanno cominciato ad ascoltare le chiamate degli avvocati palestinesi dopo che essi avevano protestato per l’arresto del loro collega”.

Secondo queste informazioni le spie dell’ANP sono state addestrate all’utilizzo dei sistemi di intercettazione a Dubai, su ordine della CIA. A parte gli arresti, le percosse, le persecuzioni, la detenzione e le torture dei dissidenti interni e dei manifestanti palestinesi contro l’occupazione israeliana, lo spionaggio dei nemici e dei critici al suo interno sembra essere l’unica cosa che le agenzie “per la sicurezza” dell’ANP sappiano fare bene.

Gli avvocati ed i militanti palestinesi hanno presentato una denuncia legale contro l’ANP per queste azioni che sono state segnalate. Considerando il fatto che l’ANP ora ha l’abitudine di arrestare gli avvocati anche nei propri tribunali, anche solo il fatto di aver presentato questa denuncia è già di per sé una grande prova di coraggio.

L’ANP dovrebbe essere sciolta.

L’ipotetico Stato di Palestina, fondato – anche teoricamente – su meno del 22% della storica Palestina costituita dalla Cisgiordania e dalla Striscia di Gaza, non è più credibile delle false “patrie” (Bantustan) che il regime sudafricano di apartheid aveva creato come entità fantoccio nel  tentativo fallito di ingannare il mondo, facendo credere che vi fosse una sorta di democrazia anche con l’apartheid.

Come il regime suprematista bianco del Sudafrica, anche l’apartheid di Israele crollerà.

Traduzione di Aisha Tiziana Bravi