Palestine Chronicle. L’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) ha invitato il vice-primo ministro Benny Gantz ad interrompere l’occupazione delle terre palestinesi e a fermare l’annessione della Cisgiordania occupata prima di richiedere negoziati, riferisce l’Agenzia Anadolu. “Gantz deve pensare a porre fine all’occupazione invece di mobilitare il suo esercito per annettere [la Cisgiordania] e consolidare l’occupazione”, ha detto su Twitter Hussein Al-Sheikh, capo dell’Autorità generale degli affari civili dell’ANP.
Mercoledì 24 giugno, parlando con i giornalisti, Gantz ha espresso l’intenzione di negoziare direttamente con il presidente palestinese Mahmoud Abbas.
Il governo israeliano prevede di effettuare una votazione la prossima settimana per annettere alcune aree della Cisgiordania, occupata da Israele durante la guerra dei Sei Giorni del 1967.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ripetutamente affermato che avrebbe annesso tutti i blocchi di insediamenti e la Valle del Giordano a partire dal 1° luglio in virtù di un accordo stretto con Gantz, il capo della coalizione Blu e Bianco.
La Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, è considerata dal diritto internazionale un territorio occupato, cosa che rende illegali tutti gli insediamenti ebraici lì presenti, così come l’eventuale annessione.
I funzionari palestinesi hanno minacciato di abolire gli accordi bilaterali con Israele se andrà avanti con l’annessione, che minerà ulteriormente la soluzione a due Stati.
L’annessione deriva dal cosiddetto “Accordo del secolo” del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, annunciato il 28 gennaio scorso. Esso fa riferimento a Gerusalemme come “capitale indivisa di Israele” e riconosce la sovranità israeliana su gran parte della Cisgiordania. Il piano prevede la creazione di uno Stato palestinese somigliante ad un arcipelago di territori collegati attraverso ponti e tunnel.
I funzionari palestinesi affermano che, secondo il piano americano, Israele annetterà il 30-40% della Cisgiordania, compresa tutta Gerusalemme est.
“La dolorosa verità è che l’Autorità Nazionale Palestinese del presidente Mahmoud Abbas come organo politico dotato di influenza o rilevanza ha cessato di esistere, sia per il popolo palestinese che per gli ex benefattori di Abbas, vale a dire i governi israeliano e americano”, ha scritto in un recente articolo il giornalista palestinese ed editore di The Palestine Chronicle, Ramzy Baroud.”Purtroppo, questa è l’attuale strategia della leadership palestinese: una combinazione di minacce, controproposte e simili, sperando che Washington e Tel Aviv si accordino per tornare a un’era ormai passata”, ha aggiunto Baroud.
Traduzione per InfoPal di Giulia Deiana