L’ANP ha interrotto il coordinamento con Israele

MEMO. La leadership palestinese ha interrotto, giovedì, il coordinamento di sicurezza con Israele dopo l’aggressione dell’esercito israeliano al campo profughi di Jenin, nel nord della Cisgiordania occupata, che ha provocato la morte di nove palestinesi, tra cui un’anziana.

La TV Al-Ghad ha riferito che il Comitato centrale del Movimento Al-Fatah e il Comitato esecutivo dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) hanno tenuto una riunione in giornata, presieduta dal presidente dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, e hanno concordato una serie di decisioni, tra cui quella di informare la parte israeliana che l’Autorità palestinese avrebbe interrotto ogni forma di coordinamento della sicurezza con Israele in risposta al crimine di Jenin.

È stato inoltre deciso di convocare una riunione urgente delle varie fazioni palestinesi, tra cui Hamas e il Jihad islamico, per tracciare le linee generali in risposta al governo israeliano, che sta portando avanti operazioni di ebraicizzazione e progetti di insediamento che equivalgono alla vera e propria annessione della Cisgiordania, uccidendo la prospettiva di uno Stato palestinese basato sui confini del 1967.

È stato inoltre deciso di invitare l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la Corte penale internazionale, il Consiglio di sicurezza e le istituzioni per i diritti umani a indagare sul crimine israeliano a Jenin.

Le decisioni sono state annunciate ufficialmente giovedì pomeriggio durante una conferenza stampa tenutasi nella città di Ramallah, nella Cisgiordania centrale.

Durante la conferenza, il portavoce presidenziale Nabil Abu Rudeineh ha dichiarato che l’ANP chiederà al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di attuare la decisione di fornire protezione al popolo palestinese, ai sensi del Capitolo VII.