L’ANP rifiuta decisione di tribunale israeliano su deduzione di tasse

Ramallah – MEMO. Il governo palestinese, lunedì, ha respinto una decisione giudiziaria israeliana di consentire una detrazione dalle tasse palestinesi a titolo di risarcimento per gli israeliani colpiti dagli attacchi, secondo quanto riferito dall’agenzia stampa Anadolu.

Parlando ad una riunione settimanale del gabinetto nella città di Ramallah, in Cisgiordania, il primo ministro palestinese, Mohammad Shtayyeh, ha definito la decisione israeliana “illegittima” e “illegale”.

“Il punto di vista della Corte israeliana che accusa l’Autorità Palestinese di sostenere il terrorismo è inaccettabile, illegale ed illegittimo”, ha affermato, considerando la Corte come “uno degli strumenti dell’occupazione”.

Shtayyeh ha ribadito l’impegno del suo governo nel sostenere le famiglie dei palestinesi uccisi da Israele e di quelli che languono nelle carceri israeliane.

Domenica, la Corte Suprema di Giustizia israeliana ha stabilito che l’Autorità Palestinese può essere ritenuta responsabile per atti “terroristici”, a causa del pagamento di stipendi ai prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane e alle famiglie delle persone uccise da Israele.

La Corte ha consentito al tribunale distrettuale di Gerusalemme di determinare l’importo del risarcimento a favore di quattro famiglie che persero i parenti negli attacchi palestinesi, 20 anni fa.

Le entrate fiscali – conosciute in Palestina e Israele come “maqasa” – vengono raccolte dal governo israeliano, per conto dell’Autorità palestinese, sulle importazioni ed esportazioni palestinesi. Israele, in cambio, guadagna una commissione del 3 per cento sulle entrate.

Le entrate fiscali raccolte sono stimate intorno ai 30-33 milioni di dollari USA al mese, e rappresentano la principale fonte di reddito per l’Autorità Palestinese.