L’avamposto di Homesh non verrà evacuato per prevenire il crollo della coalizione

MEE. La mossa del governo giunge nonostante la decisione della Corte Suprema sulla rimozione dei coloni dall’avamposto illegale.

I dirigenti del governo del primo ministro israeliano Naftali Bennett hanno promesso che i coloni illegali a Homesh, nella Cisgiordania occupata, non saranno evacuati nei prossimi mesi, nel tentativo di prevenire un potenziale crollo della coalizione, secondo quanto riportato dai media israeliani.

La promessa arriva nonostante la Corte Suprema si sia pronunciata a favore dell’evacuazione dei coloni dall’avamposto situato nei pressi della città di Nablus.

La mossa fa parte di un tentativo di impedire ai membri della Knesset, in particolare del partito Yamina di Bennett, di abbandonare la coalizione.

Nir Orbach, membro della Knesset e appartenente al partito Yamina, ha avuto una serie di colloqui con Bennett e con il ministro degli interni Ayelet Shaked, in cui ha confermato che la coalizione non ha alcuna possibilità di sopravvivenza a lungo termine.

Orbach è visto come un potenziale disertore che potrebbe far cadere il governo, il quale, la scorsa settimana, ha fallito nell’approvazione di una controversa legge di emergenza che regolerebbe la situazione dei coloni attraverso l’applicazione del diritto civile. Quest’ultimo si sostituirebbe agli ordini militari che, attualmente, regolano la condizione dei palestinesi in Cisgiordania.

Il cinquantaduenne ha portato avanti trattative anche con il partito di opposizione Likud, che gli avrebbe promesso una posizione ministeriale in qualsiasi coalizione formata dallo stesso qualora si fosse unito ai loro ranghi.

Secondo quanto riportato, Orbach starebbe, in una lettura preliminare, esaminando la possibilità di supportare la legge sullo scioglimento della Knesset e avrebbe lanciato a Bennett un ultimatum di alcuni giorni per modificare la composizione del suo governo.

“Abbiamo formato questo governo per concentrarci sulle questioni dei civili, ma stiamo ricevendo una testata dal nazionalismo palestinese”, avrebbe detto Orbach, chiedendo a Bennett di “allinearsi con i ribelli o formare un governo di destra con Netanyahu”.

Homesh è stato evacuato per la prima volta nel 2005 come parte di un piano di disimpegno israeliano allo scopo di ritirare forze militari e coloni dalla Striscia di Gaza.

Attualmente, i coloni possono visitare l’area e gestire la yeshiva di Homesh che funge de facto da avamposto.

“Il governo sta opprimendo la yeshiva”.

Sin dallo scorso maggio, Shaked è stata irremovibile sul fatto che i coloni che vivono a Homesh non saranno evacuati.

“Faremo di tutto affinché Homesh non venga evacuato”, ha detto il ministro degli Interni a maggio.

“L’esistenza continuativa della yeshiva in quel luogo è simbolica e significativa”.

“Questa yeshiva è stata evacuata molte volte. Ciò deve essere evitato e gli studenti della yeshiva devono essere messi in grado di poter studiare”.

All’inizio di questo mese, la Corte Suprema ha stabilito che lo Stato deve fornire, entro due mesi, un aggiornamento sullo stato dell’evacuazione dell’avamposto di Homesh.

“Abbiamo preso atto della dichiarazione dei convenuti inerente al fatto che [Homesh] debba essere evacuato e che le operazioni di contrasto continueranno così come specificato nei fascicoli del tribunale”, hanno scritto i tre giudici della giuria in una breve sentenza.

I giudici hanno affermato di aspettarsi un aggiornamento da parte dello stato entro due mesi e che “ulteriori azioni in materia” saranno determinate di conseguenza.

I media israeliani hanno affermato che l’esecuzione della sentenza della Corte Suprema nei prossimi due mesi potrebbe scuotere il governo di Bennett provocandone il crollo.

Secondo l’emittente israeliana Kan, in caso di scioglimento del governo, il ministro degli Esteri della coalizione, Yair Lapid, diventerebbe primo ministro ad interim, cosa che gli permetterebbe di rispettare le dichiarazioni della Corte Suprema sull’evacuazione Homesh prima di un ulteriore turno elettorale.

I coloni dell’avamposto di Homesh hanno criticato il governo Bennett per averli delusi e per non aver fornito loro adeguato trasporto pubblico verso la loro yeshiva.

“Il governo opprime la yeshiva giornalmente, Homesh è sotto assedio, gli studenti sono costretti a venire nella yeshiva a piedi e su strade non asfaltate”, hanno detto i coloni in una dichiarazione, secondo quanto riportato da Channel 7. “Homesh non è mai stato oppresso in questo modo”.

(Foto: avamposto di Homesh. AFP).

Traduzione per InfoPal di Laura Pennisi