
Gaza. Al-Mezan Center for Human Rights ha affermato che martedì il suo avvocato ha potuto visitare il dott. Hussam Abu Safiya per la prima volta, da quando è stato rapito dalla Striscia di Gaza, 47 giorni fa.
“Intorno alle 15:00 di oggi, l’avvocato di al-Mezan ha visitato il dott. Abu Safiya nella prigione di Ofer, situata nella Cisgiordania occupata illegalmente. Durante la visita, il dott. Abu Safiya ha descritto dettagliatamente le varie forme di tortura e abuso a cui è stato sottoposto sia durante il suo arresto illegale che durante la sua detenzione arbitraria da parte delle forze e delle autorità israeliane”, ha spiegato al-Mezan in una dichiarazione di martedì.
“Quando è stato catturato da Gaza e trasferito al campo di detenzione militare di Sde Teiman, è stato sottoposto a varie forme di tortura e trattamenti inumani e degradanti, metodi che sono emblematici delle operazioni di arresti di massa israeliane a Gaza”, ha affermato al-Mezan.
Il dott. Abu Safiya ha detto all’avvocato che le forze israeliane lo avevano spogliato con la forza, gli avevano ammanettate le mani e lo avevano costretto a sedersi su ghiaia affilata per circa cinque ore.
È stato anche sottoposto a gravi abusi fisici, tra cui percosse con manganelli e bastoni elettrici, nonché ripetuti colpi al petto, secondo l’avvocato.
“Nella prigione di Ofer, dove è stato trasferito il 9 gennaio 2025, è stato tenuto in isolamento per 25 giorni, un periodo così prolungato da costituire di per sé una forma di tortura. Durante questo periodo, ha sopportato interrogatori quasi continui per 10 giorni. A un certo punto, ha perso conoscenza nella sua cella a causa di gravi difficoltà respiratorie”, ha detto l’avvocato.
“Durante l’interrogatorio, il dott. Abu Safiya è stato confrontato con accuse che ha fermamente negato, sottolineando che è un medico il cui unico dovere è fornire assistenza medica ai pazienti e ai feriti”, ha aggiunto l’avvocato.
Il medico detenuto ha anche segnalato un grave peggioramento della sua salute, con il suo peso sceso da 96 a 84 chilogrammi, una perdita di 12 chilogrammi in meno di due mesi, un’ulteriore prova delle politiche sistematiche di carestia di Israele contro i prigionieri e i detenuti palestinesi.
Inoltre, Abu Safiya ha rivelato di soffrire di ingrossamento del muscolo cardiaco. Nonostante abbia ripetutamente richiesto assistenza medica alle autorità israeliane, gli è stato sistematicamente negato l’accesso a una visita specialistica e privato delle cure essenziali, mettendo ulteriormente a repentaglio le sue condizioni già in peggioramento.
Al-Mezan ha condannato inequivocabilmente “la tortura e altre gravi violazioni dei diritti umani inflitte al dottor Abu Safiya dalle forze e dalle autorità israeliane”.
Al-Mezan ha esortato la comunità internazionale, in particolare gli alleati di Israele, ad agire immediatamente per chiedere il rilascio immediato e incondizionato del dottor Abu Safiya, nonché di tutti i palestinesi che sono stati detenuti illegalmente e arbitrariamente dalle autorità israeliane, tra cui centinaia di operatori sanitari.
(Fonti: PIC, Quds News e agenzie).