Le autorità di occupazione hanno ridotto del 50% i generi alimentari che entrano nella Striscia di Gaza.

Tel AvivInfopal

Il giornale di lingua ebraica Maariv, domenica ha riferito che le autorità di occupazione israeliane hanno ridotto del 50% i generi alimentari di prima necessità che possono entrare nella Striscia di Gaza.

Secondo il giornale, nonostante che il responsabile giuridico del governo abbia impedito il taglio della corrente elettrica su Gaza, le forze di sicurezza hanno trovato altri mezzi per punire gli abitanti della Striscia.

Maariv ha riferito che la commissione governativa responsabile di attivare le punizioni, guidata del vice-ministro della difesa Nathan Vilnai, ha ordinato di abbassare il tetto dei generi alimentari che entrano a Gaza.

Nel rapporto settimanale del “Programma Alimentare” delle Nazioni Unite si evidenzia come la situazione nella Striscia di Gaza è peggiore di quanto gli israeliani credano.

Secondo il rapporto le scorte alimentari nella Striscia di Gaza stanno terminando: la riserva di farina potrà bastare solo per 20 giorni e quella di zucchero per 15 giorni.

Il piano di punizioni alimentari giunge a seguito della dichiarazione della Striscia di Gaza come “Zona nemica”.

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