Le autorità di occupazione israeliane emettono ordini di demolizione per diverse case a Silwan, Gerusalemme

Gerusalemme/al-Quds. Domenica, le autorità di occupazione israeliane hanno emesso ordini di demolizione per diverse case nel quartiere di Silwan, situato a sud della moschea di al-Aqsa, nella Gerusalemme Est occupata. Gli ordini, emessi dalla municipalità di Gerusalemme, prendono di mira in particolare le case appartenenti alla famiglia Abu Shafe’ nella zona di Bustan, a Silwan.

Secondo il Centro informazioni Wadi Hilweh, che monitora gli sviluppi a Silwan, le squadre della municipalità israeliana hanno affisso avvisi di demolizione sulle porte delle case, dando alle famiglie un termine di 14 giorni per liberare le proprietà.

Le autorità israeliane hanno anche effettuato un’ampia sorveglianza dell’area, fotografando le case, le strade e le strutture come parte della campagna di sgombero in corso.

Nelle ultime settimane, le autorità israeliane hanno intensificato le demolizioni nel quartiere al-Bustan, che rischia di essere completamente distrutto. Il governo israeliano intende demolire l’intera area per far posto a un progetto definito “Giardino del Re”, un parco archeologico e turistico su larga scala che mira a promuovere l’ebraicizzazione di Gerusalemme.

All’inizio del mese, il 5 novembre, le forze israeliane hanno demolito tre edifici nell’area di Bustan, che comprendevano sette appartamenti residenziali. Oltre alle demolizioni, le autorità israeliane hanno anche sradicato alberi e distrutto muri di cemento e strade che conducevano alle abitazioni.

Attualmente, 109 case a Silwan che ospitano circa 1.550 residenti sono a rischio di demolizione. Questo fa parte di un più ampio sforzo da parte delle autorità israeliane di sgomberare i quartieri palestinesi per l’espansione dei progetti coloniali israeliani e la creazione di parchi archeologici controllati da Israele a Gerusalemme e dintorni.

Gli ordini di demolizione a Silwan fanno parte di un più ampio schema di sfollamento che colpisce i residenti palestinesi a Gerusalemme. Dall’inizio del genocidio israeliano a Gaza, nell’ottobre 2023, oltre 40 mila palestinesi di Gerusalemme sono stati colpiti da ordini di demolizione e distruzione di case.

Secondo i dati dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il Coordinamento degli affari umanitari (OCHA), le autorità israeliane hanno demolito 226 strutture a Gerusalemme entro la fine di ottobre 2024, sfollando almeno 621 palestinesi e colpendo i mezzi di sussistenza di altri 40.767.

La maggior parte di queste demolizioni è stata effettuata con il pretesto della “costruzione illegale”, a causa della mancanza di permessi rilasciati da Israele, notoriamente difficili da ottenere per i palestinesi a Gerusalemme.

(Fonti: Wafa, Quds News).