Le Brigate Al-Aqsa rifiutano il decreto Abbas per lo scioglimento delle milizie della resistenza.

Ieri sera le Brigate Al-Aqsa hanno annunciato il loro rifiuto a sciogliere le proprie fila. Stesso rifiuto nei confronti della tregua con Israele.

Dopo la richiesta del presidente dell’Anp Abu Mazen di smantellare le brigate della resistenza palestinese, l’esercito israeliano ha condotto massicce invasioni e attacchi in tutta la Cisgiordania. 

L’agenzia Maan News ha riportato che le Brigate Al-Aqsa ieri hanno annunciato il rifiuto del decreto di Abu Mazen sullo scioglimento delle milizie della resistenza palestinese nella West Bank.
Abu Oday, portavoce delle Brigate, ha diramato un comunicato congiunto di tutti i leader delle B.A.:

1: rifiuto dello scioglimento delle brigate, "perché sono un gruppo di resistenza e difendono il Paese e la dignità del popolo".

2: rifiuto di disarmare il gruppo, "perché è un legittimo braccio della resistenza ed è la sola arma che rimane per difendere l’Intifada".

3: il rifiuto di descrivere le brigate come una "milizia", cosa che "getta infamia sui palestinesi, ed è illogico definire l’unica ala armata rimasta come milizia".

4: le brigate sostengono la decisione del presidente di ritirare le armi illegali usate dai fuorilegge, e annunciano di sostenere le forze di sicurezza nel porre fine allo stato di disordine.

5: le brigate "faranno del loro meglio" per aiutare le forze di sicurezza e "saranno onorate di stare a fianco delle forze di sicurezza per difendere il Paese".

6: le brigate non saranno compiacenti davanti ai crimini dell’occupazione e "vendicheranno i crimini commessi dai militari dell’occupazione israeliana, specialmente negli ultimi giorni nella Striscia di Gaze, a Nablus e a Jenin".

7: le brigate rifiutano il legame stabilito tra loro e il corrente stato di illegalità, e confermano che "furono create per affrontare l’occupazione e la sua aggressione contro il popolo palestinese".

8: le brigate non si impegneranno in una trega con gli israeliani fino a quando l’occupazione continuerà i propri crimini e incursioni contro i palestinesi e le loro città".

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