Le brigate al-Awda minacciano di far saltare qualsiasi dialogo interno che non garantisca il ritorno a Gaza dei capi delle forze di sicurezza.

 

Gaza – Infopal. “Le brigate al-Awda”, una delle ali militari appartenenti a Fatah, hanno minacciato di "far saltare qualsiasi dialogo che non garantisca il ritorno dei capi delle forze di sicurezza a Gaza".

In un comunicato stampa diramato ai media, e la cui attendibilità non è stata verificata, le brigate hanno accusato elementi dentro Fatah di condurre, con Hamas e il Cairo, trattative "per proteggere i propri interessi personali a discapito di Fatah e dei sacrifici delle forze di sicurezza". E hanno aggiunto: "Noi siamo coloro che hanno protetto Fatah, Abu Ammar (il defunto Yaser Arafat, ndr), Abu Mazen (Mahmoud Abbas, ndr) e il progetto nazionale dal dominio di Hamas. Abbiamo pagato un prezzo alto, con la nostra vita e con quella dei nostri figli. Qualsiasi piano che ci ignora e che ignora i nostri anni di sacrifici non verrà lasciato passare. Tutti ne pagheranno il prezzo".

Il comunicato contiene anche un’ammissione di responsabilità per l’attacco esplosivo perpetrato due mesi fa sulla spiaggia di Gaza, nel quale sono stati uccisi cinque capi delle brigate al-Qassam, ala militare di Hamas: "Questo atto è un messaggio che tutti devono comprendere. Tutti sanno che le brigate al-Awda mettono in pratica ciò che annunciano". 

A suo tempo, queste brigate al-Awda, avevano rivendicato la responsabilità del massacro della spiaggia di Gaza, nonostante la smentita ufficiale del movimento di Fatah.

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