Le Brigate al-Qassam pubblicano un video di 2 prigionieri israeliani che implorano il governo di Netanyahu di rilasciarli dopo essere stati bombardati dall’esercito

Gaza – MEMO. Le Brigate al-Qassam, l’ala militare di Hamas, hanno diffuso sabato un video che mostrava due prigionieri nella Striscia di Gaza che supplicavano gli israeliani di fare pressione sul loro governo e sul pimo ministro Benjamin Netanyahu affinché agissero per la loro liberazione, riferisce l’agenzia Anadolu.

“Siamo usciti per un momento per respirare aria fresca e vedere il cielo e le stelle… L’esercito israeliano ha deciso di bombardarci e ha colpito l’edificio in cui mi trovavo”, ha detto un prigioniero nel video.

“Siamo sfuggiti alla morte, solo per dei graffi. Siamo sopravvissuti, grazie a Dio e grazie ai combattenti di Hamas che hanno rischiato la vita per tirarci fuori e ci hanno riportato nei tunnel – per colpa vostra, il governo israeliano”, ha detto.

Ha aggiunto: “Sto tornando di nuovo a 30 metri (94 piedi) sottoterra in una scatola di cemento, senza vedere la luce del sole, senza niente e senza speranza di tornare a casa e rivedere i miei figli e la mia famiglia”. Il prigioniero ha esortato gli israeliani a unirsi e a lottare per la loro liberazione, e a fare tutto il necessario per fare pressione sul governo e influenzare Netanyahu, sottolineando: “Siamo morti, qui”.

Anche il secondo prigioniero ha supplicato: “Riportateci a casa”.​​​​​​​

Ha aggiunto: “Non credete a ciò che vi sta dicendo lo Stato. Vi stanno dicendo che stanno facendo pressione su Hamas, e questo è il risultato di quella pressione”, riferendosi ai bombardamenti e alle ferite riportate dai prigionieri.

Ha continuato: “Per favore, date ai prigionieri che sono tornati a casa la possibilità di parlare” di ciò che hanno vissuto a Gaza a causa dell’assalto israeliano.

Le Brigate al-Qassam hanno mostrato un messaggio sullo schermo alla fine del video che recitava: “Solo un accordo di cessate il fuoco li riporterà in vita”, sottintendendo che il destino dei prigionieri non sarà incluso in nessun futuro accordo di scambio di prigionieri.

Israele stima che a Gaza rimangano 59 prigionieri, di cui 24 vivi. Nel frattempo, detiene più di 9.500 prigionieri palestinesi in condizioni che le organizzazioni per i diritti umani descrivono come dure, citando segnalazioni di torture, maltrattamenti e negligenza medica, che hanno causato vittime.

Più di 50.600 palestinesi sono stati uccisi a Gaza nell’assalto militare israeliano dall’ottobre 2023, la maggior parte dei quali donne e bambini.​​​​​​​

La Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto lo scorso novembre per Netanyahu e il suo ex-ministro della Difesa Yoav Gallant per crimini di guerra e contro l’umanità a Gaza.

Israele affronta anche un caso di genocidio presso la Corte internazionale di giustizia per la sua guerra contro l’enclave.