Le chiese di Gerusalemme respingono le restrizioni dell’occupazione ai cristiani che celebrano il “sabato della luce”

Le chiese di Gerusalemme respingono le restrizioni dell’occupazione ai cristiani che celebrano il “sabato della luce”

Gerusalemme/al-Quds-Quds Press. Oggi, giovedì, le chiese di Gerusalemme hanno ribadito il loro rifiuto verso tutti i tentativi delle autorità di occupazione israeliane di vessare coloro che celebrano il “Sabato della luce” nella città occupata di Gerusalemme.

La chiesa ortodossa afferma, in un comunicato, che “questa settimana è la Settimana Santa, la settimana più santa per i cristiani, e la celebrazione delle cerimonie del Sabato Santo, durante le quali i credenti assistono al traboccare della luce santa, si svolge regolarmente nella Basilica del Santo Sepolcro da quasi 2000 anni”.

Ha aggiunto che le autorità di occupazione “hanno imposto restrizioni irragionevoli, ingiustificate e senza precedenti all’accesso alla Basilica del Santo Sepolcro”, sottolineando che “condurrà la cerimonia come al solito, da duemila anni, a questa parte, nonostante queste restrizioni”.

A sua volta, l’Alto Comitato presidenziale per gli affari della Chiesa in Palestina ha invitato “il nostro popolo cristiano a partecipare in maniera massiccia alle attività del Sabato della Luce, che sono note da migliaia di anni, nonostante le misure dell’occupazione”.

Il comitato ha condannato, in una dichiarazione rilasciata dal suo presidente, Ramzi Khoury, “gli ostacoli e le restrizioni imposte dal governo di occupazione alla Città Santa con l’avvicinarsi del Sabato Santo e del Glorioso Giorno della Resurrezione”.

Ha aggiunto: “La libertà di culto è un diritto, e non aspettiamo il permesso da nessuno per praticare riti religiosi nelle nostre moschee e chiese e nella nostra capitale, la Gerusalemme occupata”.

Ieri, mercoledì, l'”Organizzazione Cristiano-islamica per il Sostegno a Gerusalemme e dei Luoghi Santi” (affiliata all’Autorità Palestinese) ha condannato la decisione delle autorità di occupazione di annullare centinaia di permessi precedentemente rilasciati ai cristiani palestinesi della Striscia di Gaza, per accedere alla città di Gerusalemme e praticare i loro riti religiosi a Pasqua.