Le città della Palestina storica. II puntata: Jenin

Le città della Palestina storica, 2a puntata.

Genova-A cura dei Giovani palestinesi italiani-Gpi.

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Jenin

Si è resa particolarmente attiva nella resistenza contro l’occupazione israeliana. Nell’Aprile 2002 Jenin ha subito una pesantissima incursione dell’esercito israeliano, concentrata soprattutto nel campo profughi, che ha provocato circa 114 vittime. Nel 2005 sono stati evacuati i due insediamenti israeliani che insistevano sull’area di Jenin; da quell’anno sono cessati gli attentati suicidi da tutta la Cisgiordania. Attualmente Jenin ha una popolazione di circa 50.000 abitanti, e 10.000 ne conta il campo profughi (ricordiamo che il campo ha una gestione autonoma rispetto alla municipalità, dipendendo dal Comitato di Gestione e dall’UNRWA). Jenin si sviluppa su 5 piccole colline ospitanti i nuovi quartieri, la fascia pianeggiante in cui sorge la “città vecchia” con i nuovi sobborghi, ed il campo profughi che si snoda tra la parte pianeggiante ed una collina. Solitamente la zona collinare e i nuovi quartieri sono abitati da una fascia sociale a reddito medio-alto, mentre il campo profughi, così come la zona a ridosso dell’area industriale, sono caratterizzate da una fascia a basso reddito o al limite della soglia di povertà. L’area del Governatorato di Jenin occupa circa il 10% del territorio della Cisgiordania, seguendo nella parte settentrionale il confine tracciato dalla

Linea Verde. Molti dei villaggi sono a ridosso del tracciato del muro di segregazione israeliano (o del reticolato che lo sostituisce); nel territorio sono presenti due grossi check point, nei pressi di Al Jalama e Zububa. Jenin è posta nella parte est del Governatorato.

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