Le condizioni israeliane per fermare le aggressioni: ‘Fermare il contrabbando delle armi’. Hamas respinge la proposta di tregua stilata dall’Egitto: ‘Sono neccessarie modifiche al documento’.


 

Gerusalemme – Infopal. Durante l’incontro svoltosi la notte scorsa, il primo ministro israeliano, Ehud Olmert, e i suoi ministri della Difesa, Ehud Barak, e degli Esteri, Tzipi Livni, hanno deciso di “moltiplicare le pressioni sul movimento di Hamas” e di non inviare, oggi, Amos Gilad, presidente della commissione politica e di sicurezza del ministero della Difesa israeliano, al Cairo. Gilad avrebbe dovuto discutere “i mezzi per fermare il contrabbando delle armi”.

Fonti politiche israeliane hanno riferito che l’Egitto non è pronto a dispiegare una forza internazionale nella zona di Salah-Iddin, e hanno aggiunto che l’eventualità di porre fine all’aggressione su Gaza potrà essere discussa nel caso in cui il Cairo “creerà un organismo adatto a controllare l’area di frontiera”.

Le fonti politiche israeliane hanno sottolineato che l’esercito di occupazione amplierà l’aggressione e passerà alla “terza fase” se il governo di Tel Aviv non riceverà assicurazioni che “il contrabbando di mezzi da combattimento dal Sinai sarà bloccato”.

Delegazione di Hamas al Cairo. Ieri, la delegazione dell’Ufficio politico di Hamas, che ha sede a Damasco, ha lasciato il Cairo, dove si era recata per le consultazioni con l’Egitto. Un dirigente di Hamas ha rivelato al giornale londinese “al-Hayat” che il movimento ha rifiutato la proposta egiziana per una tregua a lungo tempo con Israele, e ha confermato che “molti dettagli  richiedono uno studio più approfondito”.

La fonte ha riferito che l’incontro della delegazione con il capo dell’intelligence egiziana, Omar Sulaiman, è durato due ore. E ha aggiunto che la proposta di tregua a lungo termine è “uno dei punti sul quale il movimento ha delle riserve. Perché la tregua non può avere una durata di sei mesi o un anno?”.

Ha poi spiegato quali sono le riserve di Hamas: “1- La questione del dispiegamento di forze internazionali nella Striscia di Gaza. 2 – Il ritiro israeliano: sarà completo oppure Israele conserverà dei punti di controllo e postazioni strategiche? E’ previsto un periodo di prova durante il quale Israele valuterà il comportamento del movimento e poi si ritirerà? 3 -Mancano garanzie per l’applicazione di questo punto: Israele rispetterà i patti, se Hamas porrà fine al lancio dei missili? 4 – Ci sono altri aspetti poco chiari: il funzionamento dei valichi e i meccanismi di gestione. 5 -La questione del contrabbo delle armi: la resistenza non è in grado di importare armi legalmente”.

E ha concluso: “Hamas cercherà di migliorare i punti dell’iniziativa e di rendere il documento completo e definitivo.

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