
Gaza – Quds News. In condizioni umanitarie catastrofiche e con una grave carenza di prodotti per le mestruazioni a Gaza, donne e ragazze ricorrono ad alternative non sicure per gestire la loro igiene mestruale, avverte un rapporto dell’organizzazione non governativa ActionAid.
L’ONG ha riferito che alcune donne sfollate a Rafah sono così disperate da ricorrere al taglio di piccoli pezzi delle tende su cui fanno affidamento per ripararsi, da usare come prodotti mestruali di fortuna, con il rischio di infezioni. La mancanza d’acqua aggrava la situazione, rendendo quasi impossibile per le donne mantenere un’igiene adeguata. Alcune donne hanno riferito di aver trascorso settimane senza fare la doccia.
ActionAid ha citato un membro dello staff che ha dichiarato: “Non c’è acqua. Ho sofferto durante le mestruazioni. Non c’era acqua disponibile per pulirmi durante le mestruazioni. Non avevo assorbenti igienici per le mie esigenze durante le mestruazioni”.
Con Rafah che attualmente ospita oltre un milione di sfollati, più di quattro volte la sua popolazione abituale, in condizioni di estremo sovraffollamento, la privacy è un lusso. Secondo le stime dell’UNRWA, i rifugi di Rafah dispongono di un solo bagno ogni 486 persone, con conseguenti lunghe code.
Adara, una madre sfollata di quattro figli, ha raccontato la sua esperienza: “Soffriamo molto quando vogliamo andare in bagno. Stiamo in fila per molto tempo e i bagni sono lontani”.
La mancanza d’acqua, unita alla scarsità di sapone, costringe le donne e le ragazze a usare prodotti mestruali o sostitutivi più a lungo di quanto sia sicuro, mettendo a serio rischio la loro salute.
Il rapporto sottolinea che le persone a Gaza hanno accesso in media solo a 1,5-2 litri d’acqua al giorno, al di sotto dei 3 litri necessari per la sopravvivenza di base e ben al di sotto dei 15 litri minimi necessari a persona al giorno per coprire tutte le esigenze idriche e igienico-sanitarie, compresi i bagni.
Riham Jafari, coordinatore per l’advocacy e la comunicazione di ActionAid Palestine, ha sottolineato la situazione disastrosa: “Immaginate di dover gestire le vostre mestruazioni senza prodotti per le mestruazioni, carta igienica o sapone, e senza la possibilità di lavarvi – il tutto vivendo a stretto contatto con altre persone senza un attimo di privacy”.
“Questa è la realtà per centinaia di migliaia di donne e ragazze a Gaza in questo momento. Non è solo un affronto alla loro dignità, è anche un vero e proprio pericolo per la salute”, ha aggiunto.
Jafari ha evidenziato l’incredibile resilienza delle donne di Gaza, ma ha sottolineato che è un diritto fondamentale per le donne gestire le mestruazioni in modo sicuro e con dignità.
Traduzione per InfoPal di F.L.