L’esercito israeliano ha dichiarato di aver ricevuto informazioni sul fatto che un gruppo di combattenti palestinesi che aveva ucciso un colono estremista della colonia di Havat Gilad, vicino a Nablus, all’inizio di questo mese, si nascondeva all’interno di una casa nella valle diBurqin, a ovest di Jenin, nel nord della Cisgiordania.
Le forze speciali israeliane hanno circondato la casa del defunto leader delle Brigate al-Qassam, Sheikh Nasser Jarrar, provocando scontri armati. Alla fine ha bombardato l’edificio, uccidendo Ahmed Isma’il Jarrar, 31 anni. Anche due soldati israeliani sono stati feriti nello scontro.
Un portavoce del Movimento della resistenza islamica (Hamas), Abdul Latif Al-Qanou, ha affermato in nota a Quds Press che “ciò che è successo giovedì sera a Jenin, ovvero la ricerca da parte delle forze d’occupazione israeliane dei combattenti della resistenza e la morte di Ahmed Jarrar in questa battaglia eroica, non sarebbe stato possibile senza il coordinamento della sicurezza tra l’Autorità palestinese e i servizi di sicurezza israeliani”.
“Quello che serve è l’esecuzione della decisione del Consiglio centrale palestinese di fermare il coordinamento della sicurezza con l’occupazione”, ha aggiunto.
Al-Qanou ha sottolineato che lo scontro con le forze israeliane a Jenin conferma che “il nostro popolo continua a resistere, e la sua volontà non può essere infranta e tutti i tentativi di sopprimerla e sradicarla falliranno”. Nel frattempo, un membro dell’Ufficio politico del Fronte democratico, Talal Abu Zarifa, ha affermato che la resistenza palestinese contro le forze d’occupazione a Jenin è una reazione naturale alla politica israeliana di arresti e di invasioni delle città palestinesi.
Traduzione di F.H.L.