
Jenin – PIC. Domenica, le forze di occupazione israeliane (IOF) hanno continuato il loro assalto alla città di Jenin e al suo campo profughi per il 97° giorno consecutivo, effettuando incursioni, arresti ed evacuazioni forzate di abitazioni.
All’alba di domenica, le IOF hanno invaso la città di al-Yamoun, a ovest di Jenin, lanciando razzi luminosi nel cielo e arrestando i giovani Yousef Ahmad Abu Naim, Mohammad Hassan Abu Naim e Yazan Amjad Abu al-Rub dopo aver fatto irruzione nella città di Misliya.
Il Comitato media di Jenin ha riferito che le forze israeliane hanno issato la bandiera israeliana sull’edificio della famiglia Nagnaghiya, all’ingresso sud del campo profughi di Jenin.
In un comunicato stampa, il comitato ha spiegato che le IOF hanno fatto irruzione in più di 17 abitazioni ed edifici nel quartiere di al-Zahra’a e nei pressi dell’ospedale pubblico di Jenin, costringendo i residenti ad evacuare.
Negli ultimi giorni, l’esercito israeliano ha schierato rinforzi militari e installato cancelli di ferro agli ingressi del campo di Jenin, con l’obiettivo di isolarlo e stringere l’assedio intorno ai suoi residenti.
Secondo la dichiarazione del comitato, le forze di occupazione sono distribuite in vari quartieri della città e del campo di Jenin, portando ulteriori rinforzi parallelamente alle incursioni in corso, e hanno trasformato diverse abitazioni in postazioni militari.
Finora, l’assalto delle IOF a Jenin e al suo campo ha causato la morte di 40 cittadini, lo sfollamento di 21 mila altri e la distruzione totale, parziale o tramite incendio doloso di 3.250 unità abitative. Inoltre, 93 edifici residenziali, per un totale di circa 300 unità abitative, sono destinati alla demolizione da parte delle IOF.
Dall’inizio dell’aggressione su vasta scala, Jenin e il suo campo hanno assistito a 318 arresti, oltre a decine di persone sottoposte a interrogatori sul campo.
Il comitato ha chiesto un intervento urgente per salvare i cittadini dalle continue sofferenze causate dalle aggressioni, sottolineando la necessità di sostenere le persone, rafforzare la loro resilienza e provvedere ai loro bisogni immediati.