Le forze di sicurezza spruzzano un liquido maleodorante e sporco sulle case di Betlemme

10373536_10152935228490760_1494253624840146687_nBetlemmeMaan. Rubhiya Abd al-Rahman Darwish stava riposando sul divano di casa della sua famiglia quando è stata improvvisamente svegliata dal rumore di vetri infranti.

“Ho visto una raffica d’acqua rompere la finestra quando improvvisamente un odore intenso mi ha colpito e sono svenuta dalla puzza, così mi hanno portata all’ospedale”; queste sono le parole di un’anziana signora di 75 anni durante un’intervista a Ma’an nel suo piccolo appartamento nel campo profughi di Aida a Betlemme.

Nonostante sia abituata al lancio di lacrimogeni da parte dei soldati israeliani nel vicolo accanto casa sua, Darwish era sorpresa di vedere che questa volta sono arrivati con un cannone per innaffiare le case con acqua putrida e maleodorante.

“Sono andata all’ospedale e il veleno del liquido ha iniziato a fare effetto uscendo fuori dalla mia bocca e dal naso. Ho iniziato a urlare perché non smetteva e la schiena mi faceva male” ha riferito l’anziana signora che soffre di diabete, ipertensione e di una patologia cardiaca.

“Tutti i miei vestiti erano rovinati e abbiamo dovuto buttare tutte le trapunte e i materassi”, “Perché ci fanno questo?”

I locali dicono che l’attacco alle loro case è stato completamente inaspettato e ingiustificato e molti erano scioccati dal fatto che le forze israeliane avessero ricoperto l’intero campo da questo strato di liquido sconosciuto e repellente.

Noto come “skunk”, l’esercito israeliano usa questa sostanza chimica almeno dal 2008 come strumento di controllo (non letale) sulla folla. I palestinesi invece definiscono il liquido col termine più volgare di “shit” (merda, in inglese) visto l’odore che rilascia e che rimane per settimane intere sui vestiti, il corpo, i muri e i mobili.

Un portavoce dell’esercito israeliano contattato da Ma’an non ha risposto alla domanda sulla composizione chimica dello Skunk, o sullo scopo del raid. Tuttavia, l’Organizzazione per i diritti umani B’Tselem afferma che i militari, in passato, hanno dichiarato che si tratta di una sostanza organica sebbene non siano stati divulgati i suoi ingredienti.

Un rapporto di B’Tselem sul liquido Skunk ha anche confermato che l’uso ricorrente della sostanza – che causa nausea e vomito, soprattutto tra bambini e anziani – contro le case palestinesi, “Solleva sospetti che lo Skunk sia utilizzato come strumento punitivo contro i villaggi dove regolarmente si svolgono manifestazioni durante la settimana”.

All’inizio di quest’anno, vicino al campo, su quella che era la principale strada di collegamento tra Hebron e Gerusalemme ma che ora è tagliata dal muro di separazione, è stato installato un grande cannone ad acqua accanto a una torre militare, per spruzzare l’acqua sui locali, sottolineando come lo Skunk sia rapidamente stato integrato nel sistema militare israeliano.

Salah Ajarma, direttore di un vicino centro culturale, ha detto che un gruppo di bambini stava camminando a circa 50 metri dal punto in cui il muro di separazione attraversa il campo quando i militari israeliani hanno iniziato a sparare gas lacrimogeni contro di loro.

“I soldati hanno poi iniziato a seguire i bambini”, ha riferito Ajarma durante un’intervista al suo ufficio presso Lajee Center, “E mentre stavamo guardando dal centro con un gruppo di visitatori stranieri e giornalisti, i soldati iniziarono a imprecare contro di noi e i bambini in arabo, per assicurarsi che potessimo capire”.

La settimana prima dell’attacco, i soldati israeliani avevano gettato gas lacrimogeni contro un gruppo di bambini mentre erano riuniti nei pressi del centro dopo che la mattinata di esami si era conclusa, così Ajarma pensò si trattasse delle solite minacce della domenica. “Ma rimasi sorpresa quando i soldati tornarono indietro con un grosso veicolo con una pompa sopra e cominciarono a spruzzare  una sostanza chimica con un odore terribile”. “Loro non stavano cercando di colpire i manifestanti perché non c’erano nemmeno manifestanti nella strada! Hanno sparato alle case della gente e nelle loro finestre, senza badare se fossero aperte o meno”.

Dopo il raid, i residenti sono usciti dalle loro abitazioni, inorriditi per aver trovato sia i vicoli che le case del campo coperti da questo liquido maleodorante.  Per le ore che seguirono, i locali hanno cercato di ripulire riuscendo solamente a sbarazzarsi della peggior puzza, anche se un giornalista di Ma’an che ha visitato la zona tre giorni dopo ha affermato come l’odore fosse ancora presente nell’aria.

“Le persone non sanno nemmeno che tipo di sostanza sia per sapere come pulirla – ha dichiarato Ajarma -, e non sappiamo di che sostanza chimica sia fatta. Abbiamo cercato di pulirla con del cloro ma c’è stata una reazione chimica che ha creato un odore ancora più terrificante.

Questa è la terza volta che l’esercito spruzza Skunk sul campo, Aharma ha affermato che in inverno l’odore era rimasto per 10-15 giorni e una fila di alberi colpiti da questo liquido era avvizzita e poi morta. Ajarma rimane preoccupata: ­­“Questa sostanza chimica può avere effetti che noi non conosciamo, sulla natura del campo e sul futuro delle generazioni”

Nidal Al-Azraq, una volontaria del Lajee Center, ha riferito a Ma’an che i soldati “si divertivano” durante l’attacco, prendendo in giro i residenti nel momento in cui hanno spruzzato il liquido nelle case arrivando anche a scattarsi foto. Ha aggiunto: “C’era un cane sopra uno dei muri della strada dove stavano sparando, così hanno iniziato a prenderlo di mira e a sparargli contro l’acqua. Dopo averlo colpito due volte, il cane ha iniziato ad abbaiare e la terza volta i soldati l’hanno colpito dritto col cannone ad acqua mettendosi a ridere”.

Al-Azraq ha affermato che nonostante non sia sicuro dello scopo dell’attacco israeliano, lui crede che l’abbiano fatto per fare pressione sui residenti per fermare i protestanti nel campo che spesso lanciano pietre contro i soldati israeliani che stazionano lì vicino. “A volte vincono, la gente impazzisce e dice ai protestanti di fermarsi. Ma altre persone rifiutano questa pressione e affermano: “Cosa significa colpirci con questo tipo di cose? Non è solo un insulto è come se non fossimo neanche esseri umani”.

Al Azraq afferma che molte persone, tuttavia, si sono rassegnate a simili attacchi da parte delle forze israeliane. “E’ inutile dire che questi attacchi vanno contro i diritti umani perché Israele non conosce questo linguaggio. Ciò che è utile è chiedersi perché fanno questo alle persone?”

Darwish, l’anziana signora di 75  anni che è svenuta dopo che i soldati le hanno spruzzato l’acqua putrida dalla sua finestra, ha espresso la sua rassegnazione ai ripetuti attacchi israeliani sulla sua casa.

Una rifugiata originaria del villaggio di Malha, vicino Gerusalemme, Darwish è stata costretta a lasciare la sua casa con la sua famiglia quando le forze sioniste arrivarono e li espulsero dalla città nel 1948. “Dove dovremmo andare?” Si chiede, seduta sul divano del suo piccolo appartamento mentre fissa la finestra distrutta dal cannone ad acqua. “Ci hanno cacciato dalla nostra patria e ora cosa dovremmo fare? Dove dovremmo andare?”

Traduzione di Maddalena Goi