Le forze israeliane aprono il fuoco contro la Striscia di Gaza

Gaza-Ma’an. Giovedì 2 novembre, secondo quanto riportato da fonti locali, le forze israeliane hanno aperto il fuoco due volte contro un centro di addestramento nella Striscia di Gaza centrale.

I residenti hanno riferito a Ma’an che le forze israeliane hanno preso di mira per ben due volte un “sito della resistenza” nella zona orientale del campo profughi al-Maghazi, situato nella Striscia di Gaza centrale. Nessun ferito è stato segnalato.

Le tensioni lungo il confine di Gaza sono elevate da quando le forze israeliane hanno ucciso sette combattenti palestinesi e ne hanno feriti 12 nel bombardamento di un tunnel, all’inizio di questa settimana.

Dopo l’attacco al tunnel, le brigate Izz al-Din al-Qassam, l’ala militare del movimento di Hamas, hanno rilasciato un comunicato in cui affermano che “il sangue dei martiri non sarà sprecato” e che “l’occupazione israeliana è responsabile della conseguenze di questa aggressiva escalation”.

I leader israeliani hanno accusato Hamas di “prepararsi” ad un’altra guerra con Israele e hanno minacciato misure di ritorsione contro la Striscia di Gaza nel suo complesso.

Tuttavia, dall’offensiva israeliana del 2014, il movimento non ha ufficialmente rivendicato la responsabilità di azioni militari di Gaza contro Israele.

La maggioranza dei due milioni di palestinesi nella Striscia di Gaza è rinchiusa all’interno dell’enclave costiera a causa della continuazione del blocco militare imposto da Israele e sostenuto dall’Egitto sul confine meridionale.