Le forze israeliane arrestano un ricercatore per i diritti umani della ONG B’Tselem

MEMO. Le forze di occupazione israeliana hanno arrestato un ricercatore per i diritti umani dell’ONG B’Tselem, la settimana scorsa, per aver fotografato una protesta contro un avamposto illegale, ha riportato Haaretz.

Arif Daraghmeh, 50 anni, è stato arrestato al check-point di Tayasir lo scorso giovedì e rilasciato solo in tarda serata. Secondo il ricercatore per i diritti, l’arresto aveva il solo scopo di “intimidirlo”.

Daraghmeh ha detto ad Haaretz di essere arrivato al check-point in auto con alcuni amici.

“I soldati ci hanno posto subito delle strane domande, per esempio se ci fossero delle attività previste in giornata e se avessimo l’intenzione di piantare degli ulivi”, ha affermato.

“Hanno chiamato un ufficiale dell’Amministrazione Civile [autorità di occupazione], che era anche interessato a qualsiasi attività pianificata nella Valle del Giordano”.

Daraghmeh ha poi sentito un ufficiale dell’esercito affermare di avere un video di lui che partecipava a una manifestazione il 26 ottobre contro l’avamposto di Shirat Ha’asim nella Valle del Giordano.

Daraghmeh è stato condotto in una base militare vicino all’insediamento di Mehola, dove è stato lasciato “seduto accanto al cancello, al sole”.

Alle 22:00 di quella sera, Daraghmeh è stato portato in una stazione di polizia nell’insediamento di Ariel, dove “gli è stato chiesto della sua presenza alla protesta contro l’avamposto e anche a un’altra protesta che ebbe luogo poco dopo nei pressi del villaggio di Ein al-Biddya” , a cui ha risposto che stava facendo il suo lavoro.

È stato rilasciato solo alle 3 del mattino di venerdì.

Un portavoce militare ha detto a Haaretz che un palestinese è stato “arrestato con l’accusa di disturbare la quiete pubblica”, durante “operazioni di routine” dell’esercito.

Secondo il rapporto, “l’avamposto di Shirat Ha’asavim si sta espandendo dal 2016 nonostante gli ordini di fine lavori emessi contro di esso”, compresi i lavori che iniziano su una strada tra questo e un altro avamposto illegale – Givat Salit – che “è in procinto di essere legalizzato”.

“I pastori palestinesi affermano che quelli di Shirat Ha’asavim hanno limitato l’accesso alle terre da pascolo che usano da decenni”, ha aggiunto Haaretz.

Traduzione per InfoPal di Chiara Parisi