Le forze israeliane a caccia di bambini palestinesi nel suq di Hebron

hunthebron-e14701671612691° agosto 2016 | International Solidarity Movement | al-Khalil team.

Domenica 31 luglio 2016, le forze israeliane stavano cercando un gruppo di tre ragazzini palestinesi nel mercato (suq) della Città Vecchia di al-Khalil (Hebron). I soldati israeliani li hanno arrestati sostenendo che stavano lanciando pietre.

Un gruppo di soldati israeliani è entrato nel mercato palestinese alla ricerca dei tre, fermando ogni bambino che incontravano per strada che, più o meno, dimostrava l’età di 10 -14 anni. Hanno fermato e interrogato un bambino di 12 anni a Bab al-Baladiyya, uno degli ingressi e punto d’uscita per i soldati dagli insediamenti illegali di  Shuhada Street, nel mercato palestinese.

In assenza di familiari o di un avvocato, i soldati hanno interrogato il bambino, dapprima affermando che stava lanciando pietre e minacciando di arrestarlo e portarlo alla stazione di polizia. Grazie l’intervento di un residente, il bambino non è stato sequestrato dalle forze israeliane, che alla fine hanno ammesso che la prova-video che avevano non dimostrava che si trattasse di lui. Eppure, avevano sostenuto che lui era lì e tentavano di costringerlo a dare informazioni.

Dopo che finalmente hanno permesso al ragazzo di andarsene, hanno fermato arbitrariamente ogni bambino che sembrava avere la stessa età per interrogarlo sui luoghi frequentati e sui tragitti. Sono anche entrati in un negozio palestinese per interrogare un altro bambino.

Dopo circa mezz’ora, hanno rinunciato alla loro ricerca, ma hanno avvicinato gli osservatori dei diritti umani per “giustificare” il loro comportamento, mostrando loro un video, su un telefono, dove si vedeva un ragazzino lanciare piccole pietre contro una torre militare recintata solidamente, senza alcuna possibilità che i ciottoli potessero far male a qualcuno. Nonostante solamente un bambino avesse scagliato quei ciottoli, le forze israeliane erano alla ricerca di tutti e tre bambini ripresi nel video.

Le forze israeliane hanno “giustificato” agli osservatori dei diritti umani la loro caccia ai bambini, basandosi su quello che si vede nel video, e hanno cercato “un bambino con  una maglietta bianca” nonostante quello ripreso nel video indossasse una maglietta verde. Nonostante i fatti, hanno fermato e interrogato ogni bambino che dimostrasse un’età tra i 10 e i 14 anni.

In serata, le forze israeliane sono entrate di nuovo nel mercato per fermare, assillare e interrogare i bambini di questa fascia d’età, e l’arresto arbitrario di uno di questi è stato evitato solamente grazie all’intervento di un residente.

Il fatto che arrestare dei bambini con meno di 12 anni sia illegale, anche per  la legge militare israeliana applicata a tutti i Palestinesi in Cisgiordania, non ha preoccupato i soldati. Nonostante il ragazzino nel video abbia chiaramente meno di 12 anni, sono andati a caccia di bambini che non hanno l’età legale per essere arrestati, anche per la legge militare dell’apartheid.

Almeno, fino a mercoledì 3 agosto, quando il Knesset ha approvato una legge che commina il carcere ai bambini palestinesi al di sotto dei 14 anni.

Traduzione di Edy Meroli