Tulkarm. Le forze di occupazione israeliane continuano la pulizia etnica della città di Tulkarm e dei suoi campi profughi per il 54° giorno consecutivo: decine di case sono state demolite e circa 24.000 palestinesi sono stati sfollati.
Ieri sera, le forze israeliane hanno fatto irruzione in tre edifici residenziali – Al-Firdaws, Al-Sawsna e Al-Hamdallah – nel quartiere settentrionale di Tulkarm e hanno costretto i residenti ad abbandonare le loro case, trasformandoli in avamposti militari.
Le riprese video hanno catturato i momenti strazianti in cui i residenti, tra cui donne, bambini e anziani, sono stati visti uscire dalle loro case trasportando alcuni dei loro averi. Le famiglie sono state costrette ad andarsene nella pioggia e al freddo.
Le forze di occupazione hanno intensificato il loro assalto nel campo profughi, prendendo di mira specificamente i quartieri di Al-Matar e Al-Hadaida, facendo irruzione nelle case e sfollandone i residenti rimasti. L’area è stata trasformata in postazione militare anche per cecchini.
Le forze israeliane hanno occupato diverse case precedentemente svuotate, intensificando le loro tattiche con l’uso di granate stordenti e fuoco vivo per terrorizzare i residenti rimasti nelle vicinanze del campo. Nelle ultime settimane, si è verificato un esodo significativo durante l’assalto israeliano, poiché più di 12.000 residenti sono stati sfollati, lasciando il campo quasi vuoto.
Nel frattempo, la situazione nel campo profughi di Nour Shams, a est rimane disperata, poiché le forze israeliane continuano a rafforzare l’assedio. L’esercito ha anche demolito case ed edifici nel quartiere di Al-Manshiya. Tale distruzione ha portato a un diffuso sfollamento, lasciando il campo in rovina e cancellando ulteriormente i suoi monumenti storici.
L’esercito israeliano ha inoltre schierato forze aggiuntive nella città di Tulkarm, con veicoli blindati che pattugliano le strade, interrompendo il traffico e limitando gli spostamenti dei civili.
Tali azioni fanno parte di un’ampia aggressione che ha già portato all’uccisione di 13 palestinesi, tra cui un bambino e due donne, una delle quali era incinta. Decine di altri sono rimasti feriti e molti altri sono stati arrestati. L’offensiva militare ha anche causato lo sfollamento forzato di oltre 24.000 persone dai campi di Tulkarm e Nour Shams.
La distruzione si è estesa oltre le case, con danni significativi a infrastrutture, attività commerciali e veicoli, tra cui demolizioni complete e parziali, incendi dolosi e saccheggi. Gli ingressi di entrambi i campi sono stati bloccati con cumuli di terra, isolando ulteriormente i residenti da qualsiasi speranza di fuga o assistenza.
(Fonti: Wafa, Quds News).