Le forze israeliane hanno sparato a 30 bambini dall’inizio del 2015

palestinian-children-protesting-confronting-israeli-soldiers-near-nabi-saleh-2Memo e Ma’an. Le forze d’occupazione israeliane in Cisgiordania hanno sparato ad almeno 30 bambini palestinesi con munizioni letali, dall’inizio di quest’anno.
Secondo il DCI-Palestina, l’Ong che ha riportato i dati, l’uso di questo tipo di munizioni ha “lasciato diversi bambini in condizioni critiche”, incluso un quindicenne colpito al petto, ed un sedicenne colpito in faccia.
Ayed Abu Eqtaish, il direttore dell’Accountability Program dell’organizzazione, ha sostenuto che “l’alto indice di incidenti che riguardano munizioni letali contro adolescenti è dovuta alla politica che di fatto permette alle forze israeliane l’uso di forza letale contro i civili.
“I soldati agiscono sapendo che le loro azioni brutali non saranno controllate, qualsiasi siano i risultati”.
Il DCI-Palestina ha segnalato i dati dell’ONU che mostrano che le forze israeliane hanno ferito un totale di 258 palestinesi durante le scorse 12 settimane, nella Cisgiordania. Solo tra il 10 e il 16 di marzo, l’esercito israeliano ha sparato a 18 palestinesi, inclusi nove bambini, con munizioni letali.
Martedì, il DCI-Palestina ha consegnato una dichiarazione al Consiglio per i Diritti Umani di Ginevra, descrivendo come “le ripetute offensive militari israeliane e l’occupazione prolungata, combinate con il disprezzo completo da parte d’Israele delle leggi internazionali ha impedito sforzi significativi verso l’implementazione di una completa protezione dei bambini palestinesi”.
La dichiarazione è stata co-firmata dall’organizzazione per i diritti umani palestinese, Al-Haq, dal centro Al-Mezan per i Diritti Umani e da Adalah: Il Centro Legale per i Diritti della Minoranza Araba in Israele.