Le forze israeliane reprimono manifestazione contro gli insediamenti a sud di Hebron, decine di feriti

Hebron/al-Khalil-Wafa. Venerdì, le forze israeliane hanno represso una manifestazione contro gli insediamenti nella località di At-Tuwani, a sud della città di Hebron, nel sud della Cisgiordania, ferendo decine di persone e arrestando diversi attivisti, secondo fonti locali.

Il capo del consiglio del villaggio di At-Tuwani, Mohammad Rib’i, ha affermato che le truppe israeliane pesantemente armate hanno assalito i partecipanti alla manifestazione con fucili e hanno aperto il fuoco contro di loro, causando feriti, e decine di altri, tra cui degli attivisti internazionali, hanno sofferto a causa dei gas lacrimogeni,.

La manifestazione è stata indetta per protestare contro l’espansione del vicino insediamento di Havat Maon a scapito delle terre degli abitanti del villaggio di Shi’b al-Butum.

Tutti i feriti sono stati curati sul posto.

Rib’i ha aggiunto che un manifestante di 38 anni è stato colpito all’addome da una bomba a percussione e trasportato d’urgenza in ospedale, e ha sottolineato che le forze israeliane hanno arrestato sette attivisti internazionali.

Ha invitato le organizzazioni per i diritti umani locali e internazionali ad agire immediatamente per garantire la cessazione degli attacchi israeliani contro di loro e dell’invasione della loro terra.

Situata a 14 chilometri a sud di Hebron, la località di At-Tuwani è composta da due frazioni e con Masafer Yatta, un insieme di 19 paesi,  di 37.500 donum che contano molto sull’allevamento di animali come principale fonte di sostentamento.

Situata nell’Area C della Cisgiordania, sotto il totale controllo amministrativo e militare israeliano, l’area è stata soggetta a ripetute violazioni israeliane da parte di coloni e soldati che colpiscono la loro principale fonte di sostentamento: il bestiame.

È stata designata come zona militare israeliana chiusa per l’addestramento sin dal 1980 e di conseguenza denominata Zona di Tiro 918.

Le violazioni israeliane contro l’area includono la demolizione di stalle per animali, di case e strutture residenziali. Il rilascio di permessi di costruzione, da parte di Israele ai Palestinesi abitanti nella zona, è inesistente.

La violenza dei coloni contro i Palestinesi e le loro proprietà è una routine in Cisgiordania ed è raramente perseguita dalle autorità israeliane.

La violenza dei coloni include incendi dolosi di proprietà e moschee, lanci di pietre, sradicamento di colture e di ulivi, attacchi a case indifese.

Ci sono oltre 700.000 coloni israeliani che vivono negli insediamenti in Cisgiordania e a Gerusalemme Est in violazione del diritto internazionale, in particolare della Quarta Convenzione di Ginevra.

Traduzione per InfoPal di Edy Meroli