
Tulkarem. Le operazioni violente e distruttive dell’esercito di occupazione israeliano nel nord della Cisgiordania, inclusa Tulkarm e il suo campo profughi, sono entrate lunedì nel 43° giorno, e nel 29° giorno per il campo profughi di Nur Shams.
Da quando sono iniziate, tali operazioni sono state caratterizzate da arresti quasi quotidiani, irruzioni nelle case, distruzione di proprietà pubbliche e private e sfollamento forzato dei cittadini.
Secondo fonti dei media locali, nelle ultime ore l’esercito israeliano ha inviato altri rinforzi nella città di Tulkarm, nel sobborgo di Dhanabah e nei campi profughi di Tulkarm e Nur Shams.
Fonti locali hanno riferito che i soldati israeliani hanno rapito tre cittadini, aggredendone molti altri.
Le fonti hanno aggiunto che i soldati israeliani hanno fermato e perquisito un’ambulanza della Croce Rossa nel sobborgo di Dhanabah, impedendole di raggiungere un quartiere per evacuare un paziente in ospedale.
Nel frattempo, le forze israeliane continuano a intercettare auto e cittadini a un posto di blocco in via Nablus, tra i campi profughi di Tulkarm e Nur Shams, dove hanno già trasformato alcune case in postazioni militari dopo averne sfollato i residenti.
Tra massicce distruzioni di strade, infrastrutture e abitazioni, le IOF continuano a compiere incursioni quotidiane nelle case e a utilizzarne altre come postazioni militari nei campi profughi di Tulkarm e Nur Shams.
Fonti locali hanno descritto la situazione umanitaria in questi campi profughi come “insostenibile”, lanciando appelli per fornire alle famiglie, ancora intrappolate nelle loro case, scorte di cibo, acqua potabile, medicine e latte per bambini.
(Fonti: PIC e Quds News).