Le IOF continuano le loro aggressioni a Jenin, segnalate demolizioni e distruzioni a Qabatiya

Jenin. Le forze di occupazione israeliane (IOF) continuano l’assedio e l’aggressione a Jenin e al suo campo profughi per il 35° giorno consecutivo, provocando la morte di oltre 28 palestinesi, uno dei quali è stato colpito dalle forze di sicurezza dell’Autorità palestinese, oltre a decine di feriti e di arrestati, in mezzo a una distruzione senza precedenti.

Le IOF hanno preso d’assalto la città di Qabatiya, a sud di Jenin, accompagnate da bulldozer militari, domenica mattina, e hanno iniziato a spianare strade e a distruggere infrastrutture, soprattutto intorno alla rotonda di Gerusalemme. I soldati hanno fatto irruzione in diversi edifici e case della città, li hanno perquisiti, hanno interrogato i residenti e hanno chiuso la rotatoria di al-Shuhada all’ingresso della città e parte della strada Jenin-Nablus.

Le IOF hanno inviato nuovi rinforzi militari nella città di Jenin e nel suo campo come parte dell’aggressione in corso.

L’esercito di occupazione ha sfollato con la forza più di 40 mila cittadini, ha distrutto centinaia di case e ha raso al suolo strade e infrastrutture, lasciando una diffusa devastazione.

L’esercito di occupazione continua a sequestrare alcune case dei cittadini, convertendole in caserme militari e imponendo un blocco all’entrata e all’uscita dal campo profughi, con la presenza costante di cecchini.

Il 21 gennaio, le IOF hanno iniziato un’aggressione militare contro la città di Jenin e il suo campo, che ha provocato decine di martiri, feriti e arresti, e che successivamente si è estesa a Tulkarem e Tubas.

(Fonti: PIC, Quds News).