Le IOF decidono di mantenere in prigione il dottor Hussam Abu Safiya ai sensi della legge sui “combattenti illegali”

Gaza. Il comandante della regione meridionale delle forze di occupazione israeliane (IOF) ha emesso un ordine per classificare il dott. Hussam Abu Safiya (52 anni), direttore dell’ospedale Kamal Adwan nella Striscia di Gaza, prigioniero, come “combattente illegale” invece di sottoporlo a un processo regolare.

Venerdì, il Centro Al-Mezan ha dichiarato in un comunicato stampa che la decisione delle IOF è stata emessa il 12 febbraio 2025 e che l’ordine è stato comunicato alla Corte di Ashkelon e all’avvocato del Centro il giorno dell’udienza programmata per l’estensione della detenzione, il 13 febbraio 2025.

L’ordine fa seguito a una visita dell’avvocato del Centro, l’11 febbraio 2025, al dott. Abu Safiya nella prigione di Ofer, che ha rivelato che era stato sottoposto a tortura e maltrattamenti.

La legge sui combattenti illegali viola il diritto alle garanzie di un giusto processo, poiché priva il detenuto del diritto di essere informato delle accuse a suo carico e del diritto di contestare le prove, compromettendo così la sua capacità di difendersi.

Secondo questa legge, la persona detenuta deve attendere 45 giorni affinché la corte centrale di Beersheba confermi l’ordine di detenzione, che può essere prorogato di sei mesi.

Le IOF hanno arrestato Abu Safiya il 27 dicembre 2024, mentre lavorava al Kamal Adwan Hospital, e lo hanno privato del diritto di ricevere la visita di un avvocato per 47 giorni.

Il Centro al-Mezan ha sottolineato che classificare un detenuto come combattente illegale è una misura arbitraria, pericolosa, illegale e di ritorsione, che dimostra simultaneamente il fallimento della pubblica accusa israeliana nel comprovare le sue affermazioni e le accuse contro il detenuto.

Ha affermato che tali metodi contro i civili, in particolare i dottori, che implicano la tortura, a volte con conseguente morte, si verificano nonostante l’assenza di prove per accusare Abu Safiya di qualsiasi violazione. “Hanno scelto di privarlo dei suoi diritti più basilari a un giusto processo trasformandolo in ostaggio”.

Il Centro al-Mezan ha espresso la ferma condanna delle misure arbitrarie affrontate dal dott. Abu Safiya e da altri detenuti tenuti in ostaggio ai sensi della legge sui combattenti illegittimi.

Ha invitato la comunità internazionale e i meccanismi pertinenti delle Nazioni Unite ad adottare misure per garantire il rilascio del dott. Abu Safiya e di altri dottori e personale medico e per garantire il rispetto del diritto internazionale umanitario e del diritto internazionale, inclusa la protezione del loro diritto a un giusto processo, la prevenzione della tortura e la fornitura di condizioni che rispettino le Regole minime standard delle Nazioni Unite per il trattamento dei prigionieri.

Il centro ha sottolineato che le vessazioni a cui sono sottoposti i detenuti palestinesi, soprattutto dopo il 7 ottobre 2023, costituiscono crimini e violazioni gravi che privano i detenuti dei loro diritti umani più basilari.